Riserve

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In ognuna delle riserve qui elencate, il WWFFB organizza frequenti visite ed escursioni, nel rispetto della flora e della fauna che le abita, ma anche con un occhio di riguardo per la sicurezza dei turisti, che saranno sempre affiancati da uno o più Custodes Silvae e potranno ricevere informazioni, versare donazioni o acquistare gadget in apposite strutture nelle riserve o presso il quartier generale di Diagon Alley, dove è possibile prenotare le visite.

Riserva in Galles

Nel cuore dei monti Cambrici, in quello che oggi viene chiamato il “deserto verde del Galles”, si estende per chilometri una delle più vaste riserve naturali del Regno Unito. Istituita nel XIX secolo, durante il secondo periodo d’oro della magia, l’immensa area protetta fu fondata per accogliere e contenere una piccola comunità di troll di montagna che dimorava già da anni nella zona, causando non di rado problemi ai pochi viaggiatori che, per caso o per sfortuna, si ritrovavano ad avventurarsi nel loro territorio. La reputazione di deserto (inteso in questo caso come “disabitato” invece che come “arido”) detenuta da queste montagne, fu loro affibbiata dai babbani stessi proprio negli anni successivi all’istituzione della riserva, a seguito del castaggio di numerosi incanti in grado di dissuaderli dall’avvicinarsi, oltre che all’obliviazione di chiunque fosse casualmente riuscito ad eludere tali incanti. Oggi la riserva ospita, oltre all’antica comunità di troll, una mandria di graphorn, un numero crescente di mooncalf e varie specie babbane, tra cui alcuni cinghiali e un branco di lupi. La presenza di creature forti ed aggressive come graphorn e troll, nonché di circa una mezza dozzina di esemplari di tranello del diavolo (che trova un ambiente favorevole nelle umide spelonche tra le montagne), rendono quest’area protetta estremamente pericolosa, tanto per i maghi quanto per i babbani: solo i custodes possono avventurarvisi ed è loro compito assicurarsi non solo che nessuno entri nella riserva senza permesso, ma anche, e soprattutto, che nessuna creatura ospitata al suo interno ne oltrepassi i confini. Per ragioni di sicurezza, inoltre, la raccolta di risorse come le corna di graphorn dalle carcasse degli animali, rigorosamente morti in modo naturale, avviene raramente e con estrema cautela. Le rare visite turistiche concesse nella riserva sono sempre meticolosamente organizzate, si svolgono su sentieri sicuri, con apposita supervisione e alcuni incantesimi volti ad evitare che uno o più membri del gruppo si allontanino per conto loro.

Riserva Bradamant (Galles)

La riserva per Ippogrifi “Bradamant” si trova sulla catena muntuosa di Brecon Beacons. È una sorta di santuario per gli ippogrifi che al suo interno possono muoversi in libertà, andare a caccia e vivere in assenza dei pericoli dovuti all’uomo. I custodis del parco lavorano sodo per tenere la fauna al sicuro dagli attacchi dei bracconieri, per far sì che gli animali feriti possano rimettersi presto e che quelli in salute possano nidificare ed allevare indisturbati la loro prove, ma non solo: i Custodis sono anche guide formate per accompagnare i visitatori lungo dei percorsi tracciati nella foresta e si occupano anche di organizzare attività per bambini e famiglie. Il territorio occupato dalla riserva è protetto da una barriera magica che preclude l'ingresso a babbani e fauna esterna che potrebbe destabilizzare l'ecosistema, ma gli Ippogrifi possono oltrepassarla, in previsione del caso in cui dovessero essere introdotti esemplari (provenienti anche da altri paesi) da riabilitare e liberare in natura. Tra le infrastrutture presenti nella riserva si annoverano varie torrette di avvistamento da cui i Custodis sorvegliano la riserva, e un piccolo villaggio con l'ufficio oggetti smarriti, un negozio di gadget, un'infermieria/ ambulatorio veterianrio e alcune piccole aree informative dedicate ai turisti, dove si può sostare tranquillamente

Riserva in Scozia

Nonostante l’omonimia con il parco nazionale babbano, la riserva si sovrappone solo in parte con essa in zone inaccessibili ai non maghi per caratteristiche morfologiche o con l’ausilio di incanti. La riserva prende anch’essa il nome dal massiccio Creag Meagaidh, appartenente alle Monadhliath Mountains, ed è stata istituita già nel 1400 principalmente per la presenza di alcune esigue popolazioni residue di Golden Snidget, specie portata sull’orlo dell’estinzione dalla caccia indiscriminata, che qui hanno continuato a nidificare nelle zone più scoscese. Ciò ha giovato anche alle altre specie presenti, soprattutto a quelle ridotte numericamente come il Mittens. La riserva contiene al suo interno una grande varietà di ambienti, scendendo dalle cime rocciose la cui unica vegetazione è costituita da muschi e licheni, ai boschi di conifere o di ontani e betulle, ed infine alla brughiera che circonda Loch Laggan, favorendo un’avifauna molto diversificata (magica e non), a seconda dell’ambiente, la stagione e l’altitudine (es. specie più tipicamente montane come la pernice bianca, l’aquila, il gallo forcello, mentre negli arbusti sulla sponda del lago inaccessibile ai babbani proliferano gli Augurey). Altre specie animali presenti e di più difficile avvistamento sono la lepre, il Push, il cervo, la martora, il tasso, il gatto selvatico, che in alcune zone mostra ibridazione con i Kneazle, lo scoiattolo rosso, l’arvicola e la lontra. Degne di nota sono anche le molteplici specie di farfalle e le popolazioni di fata, concentrate soprattutto nella brughiera. Nelle zone più paludose del lago abbondano gli anfibi, ma bisogna fare attenzione ai Dugbog. Sulla riva settentrionale del lago si trova il campo base dei Custodis Silvae e dipendenti del WWFFB, cui fanno riferimento anche gli eventuali ricercatori della Tulange con progetti nella riserva, protetto da incanti respingi babbani, che tuttavia vi vedrebbero comunque una piccola baracca pericolante. In realtà la bassa struttura in pietra si protende sull’acqua con una parte in legno dall’aspetto di palafitta. Qui trovano posto anche dei locali aperti ai visitatori, dove vengono istruiti sui comportamenti da tenere nelle ridotte aree aperte al pubblico e sulle caratteristiche della riserva stessa. Difatti gli esterni possono accedere solo previa prenotazione, in specifici periodi dell’anno e accompagnati da dipendenti della riserva, solamente ad alcune strutture predisposte per il bird watching, da cui più è possibile osservare, di tanto in tanto, anche specie più elusive. Esse sono per lo più disposte sugli alberi e mimetizzate con essi, ad eccezione di una più in quota, celata all’interno di una sporgenza rocciosa. La sua ubicazione è sconosciuta ai non addetti ai lavori, e i visitatori vi accedono solamente tramite un triangolo traslatore presente in una stanza del campo base. Da qui si gode della vista mozzafiato sul panorama e sull’impervia parete rocciosa prediletta dagli Snidget per la nidificazione. Solo i Custodis sono a conoscenza di un passaggio, celato con la magia, che conduce all’esterno. Una struttura gemella al campo base, seppure di minori dimensioni e non aperta al pubblico, si trova alle pendici del versante opposto del Creag Meagaidh.

Riserva in Irlanda (Eire)

L'ubicazione della riserva coincide con quella di Dunmore Cave. Si accede grazie ad una guida del parco in possesso di una monetina luccicante color oro, diversa da quelle utilizzate dai babbani, che viene inserita in uno dei tornelli all'ingresso visitatori, quello un po' separato dagli altri e contrassegnato per i babbani come "fuori uso". Le monetine le possono avere le guide incaricate o i custodes addetti ai lavori. Oltrepassato il tornello, si accede ad un'area riservata ai maghi, speculare al Dumnore Cave babbano. La riserva si articola in tre diverse zone. Ingresso: una scala di legno identica a quella del sito che conduce in una profonda grotta. Solida roccia scavata all'interno della montagna, con squarci in sommità che illuminano lo spazio quel poco che basta per renderlo suggestivo. Le zone d'ombra restanti sono comunque illuminate da vecchie lampade ad olio, come quelle usate dai minatori. Sembra di essere all'interno di un groviera, e le pareti ospitano piccoli e grandi cunicoli, questi non percorribili. Campo base: la scalinata scorre all'interno di uno di questi grandi cunicoli portando ad una piazza centrale, rischiarata solo da fonti di luce artificiali. Un campo base, dove sono montate tende da campeggio adibite ad infermerie e centri di recupero per le creature che la riserva ospita. Ma anche uffici per donazioni e un piccolo negozio di gadget (i cui guadagni sono interamente devoluti al WWFFB). Da questo campo è possibile continuare il percorso per poter visitare la struttura e, sempre da questo, gli animali riabilitati possono essere rimessi in natura. Percorso: se si desidera (e si ha l'autorizzazione) continuare il percorso, è possibile montare su dei carrelli da miniera, ma non prima di essersi privati di qualunque monile o oggetto luccicante. Una volta partito ogni carrello intraprenderà uno dei tragitti aperti ai turisti, non solo in discesa ma anche in salita. In questa zona il rumore sarebbe assordante, ma per evitare che il frastuono infastidisca gli animali della riserva, carrelli e binari sono, in queste gallerie, magicamente insonorizzati. In alcuni punti, sulle pareti scavate o in nicchie rocciose è possibile avvistare qualche snaso e, di tanto in tanto, gli esemplari più intrepidi potrebbero zampettare affianco ai carrelli o attraversare i binari (senza correre rischi, ovviamente, grazie alla vigilanza dei custodis). Con un po'di fortuna, è anche possibile notare qualche esemplare di Jaralda. Tutti i cunicoli hanno segreti sbocchi all'esterno, così che le creature possano muoversi in superficie alla ricerca di cibo, quando necessario.

Riserva in Irlanda (del nord)

Si tratta di una riserva marittima che si sviluppa sulla costa nord, fra Ballycastle e Derrymberg, estesa per un'ampia porzione di litorale, ma che non si inoltra molto a largo, delimitando invece un profilo frastagliato aderente all’isola irlandese. La zona comprende un insieme di scogliere e spiagge più riparate, diverse calette che vengono create dalle insenature nella costa e zone per la ricerca e lo studio di alcuni animali, comprese delle specie a rischio. Nel corso degli anni, i babbani hanno fatto della pesca nell’Atlatico uno sport incredibilmente accattivante e ben pubblicizzato; ciò ha ovviamente portato i maghi a dover salvaguardare e controllare l'impatto sulla flora e la fauna magiche che sarebbero potute restare coinvolte. L'area presenta un'equilibrata convivenza tra elementi magici e babbani: se la flora ai limiti delle spiagge si compone principalmente di ginestre giallognole e rododendri violacei (con poche aree paludose dove crescono anche le velenose cicute d'acqua), tra le rocce che ospitano vari crostacei si nascondono anche malaclaw maculati, e una varietà di alghe e muschi danno modo ai mutlap di trovare rifugio nella riserva. Altro pacifico binomio è quello tra le foche grige e uno stormo di barnacae, che, nel periodo primaverile ed estivo, nidificano nelle stesse aree dove i grandi mammiferi amano crogiolarsi al sole. Per quanto riguarda le profondità marine vere e proprie, oltre ai vari pesci dell’atlantico si possono trovare anche numerosi esemplari di djanga. Una zona di protezione dei Beithir è stata appositamente istituita e viene salvaguardata con particolare attenzione in quanto la razza che difficilmente si riproduce. La riserva non è ufficialmente preclusa ai babbani, ma le zona dove questi animali magici, oltre ad essere soggette ad un rigoroso divieto di pesca, sono incantate per dissuadere i babbani dall'avvicinarsi. Per i maghi sono invece consigliate gite in barca, in gruppi sempre accompagnati da un custodes. L'unica area attivamente e costantemente presidiata e quella di protezione dei Beithir, appositamente istituita in quanto la razza difficilmente si riproduce e necessita di una salvaguardia particolare. In un piccolo casolare sulla costa è stato allestito un quartier generale del w.w.f.f.b., ritrovo per i custodis della riserva.

Riserva in Inghilterra

Nell'Inghilterra sud-occidentale, sorge la più antica riserva del mondo magico inglese. Istituita, seppur non ufficialmente, già nel medioevo, comprende una sterminata foresta del tutto inaccessibile ai babbani. Tra le infinite varietà di alberi, diversi gruppi di asticelli dimorano in quelli più adatti alla costruzione di bacchette, dei quali si raccoglie il legno ogni qualvolta un evento naturale (come il maltempo o un forte vento) causi la caduta di rami abbastanza grandi da essere utilizzati. Altri piccoli abitanti magici sono i moke, attentamente tutelati dalla minaccia di bracconieri desiderosi di vendere la loro pelle, e i sinpura, le cui splendide tele ornano vecchi tronchi e cespugli. Nel sottobosco si respira un'atmosfera ancora medioevale, con piccole comunità di specie babbane come aurochs (tori selvatici, estinti nel resto dell'Inghilterra, dal XIII secolo), orsi, cinghiali, lupi e linci, oltre ad una mandria di unicorni del tutto inavvicinabili ai custodes maschi, ma certamente meno elusivi con le donne, specie dal momento che l'intenzione di esse è proteggere la foresta. In base agli animali che vi dimorano, all'età degli alberi più antichi e alle poche fonti storiche reperibili, si stima che la riserva sia stata isolata e resa inaccessibile ai babbani intorno al IX secolo dopo Cristo, anche se gli incantesimi usati per raggiungere questo scopo, non sono ancora stati identificati con precisione. Attualmente la riserva è nota ai babbani come vecchia zona mineraria spesso soggetta a frane ed incidenti e, per tale ragione, inaccessibile. L'ingresso nella riserva è dunque impossibile per i babbani, ma permesso ai maghi che possono compiere visite guidate lungo sentieri prestabiliti, sempre in gruppi contingentati e protetti da incantesimi che avvertono il custodes alla testa di un gruppo di turisti, se qualcuno si allontana dal sentiero tracciato.