Diagon Alley

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Diagon Alley, situato al centro di Londra, è un luogo magico che costituisce il più grande ed importante centro dello shopping per i maghi e per le streghe della Gran Bretagna. È composto da una strada selciata tutta curve a cui i lati si trovano decine e decine di negozi di tutti i tipi. Si accede a Diagon Alley attraverso il retrobottega del Paiolo Magico, il locale che dà su Charing Cross Road nella Londra Babbana.
Fulcro del commercio del Mondo Magico, affittare un negozio in questa via costa montagne di Galeoni.

Parte settentrionale

Farmacia Cromwell

Si tratta di un negozio ubicato nella zona nord del quartiere ed è il primo che si incontra sul lato settentrionale del viale principale venendo dal Paiolo, accanto ad Accessori di Prima Qualità per il Quidditch e di fronte a J.Poppin’s Potions. Similmente ad una spezieria, vende ingredienti di tutti i tipi, di natura vegetale, minerale o animale, magica o meno, e preparati medicinali o pozionistici semplici. La porta d’ingresso e le vetrine alla sua destra sono in viola, il nome del locale è presente sia in bianco e rosso sul frontalino sopra di queste, sia sull’insegna a bandiera che pende dal secondo piano. Dietro al vetro sono esposte una moltitudine di piccole ciotole di legno piene di spezie accuratamente ordinate a più altezze, mentre sulla strada, sotto le vetrine, c’è un barile di composto fertilizzante di escementi di drago; la porta d’ingresso, rientrante rispetto al resto, è decorata da fasci di fiori secchi ed è affiancata da due particolari lampade sferiche che emanano una luce verdastra e trattenute entrambe da una rete. All’interno il locale è ampio, spesso affollato e sempre ben fornito, anche di merci più inusuali che costano visite periodiche da parte del Ministero. I muri sono interamente coperti da strette mensole in legno d’acacia lucido, perlopiù inaccessibili al pubblico grazie al bancone a ferro di cavallo: per terra ci sono barili ripieni di viscide sostanze mentre vasi di erbe officinali, radici secche, corni di unicorno, occhi di coleottero e polveri dai colori brillanti sono allineati lungo le pareti e fasci di piume, di zanne e di artigli aggrovigliati pendono dalle pareti. Sul bancone ci sono spesso pestelli e misurini su tutta la lunghezza, tranne che a destra, dove c’è la cassa, e a sinistra dove il banco è rialzato e si trova una grossa e articolata bilancia in ottone, dalle larghe braccia a ricciolo e con particolari pesi sferici. Nonostante le possibili apparenze, dietro esiste un ordine sistematico di disposizione ben precisa e catalogazione accurata che permette al proprietario e ai dipendenti di trovare subito ciò che il cliente cerca. Il fascino del locale rende sopportabile il terribile odore di uova marce e cavoli andati a male che permea l’aria.

La proprietaria è Ailis Cronwell (png): una strega dalla mascella squadrata, corti capelli biondi e occhi azzurri restituiscono, che a primo impatto dà l’idea di una donna dura e fredda. In realtà, alla giovane età di trentasei anni, Ailis è ben contenta di conversare con i suoi clienti, verso i quali risulta sempre cordiale ed educata, precisa ed estremamente disponibile soprattutto se questi sono maghi di bell’aspetto.

Accessori per il Quidditch

Si tratta di un negozio di attrezzatura sportiva per il Quidditch di diverso genere e fattura, ubicato nella zona nord del quartiere sul lato settentrionale, tra Al Serraglio Stregato e Farmacia Cromwell. Il nome del locale è presente sia sul frontalino che sulla insegna a bandiera, quadrata e con appese tre pluffe decorative. La porta d’ingresso, sopra la quale pendono appesi ad una staffa un grosso boccino e due bolidi dorati, è posizionata tra due ampie vetrate rosso sbiadito che ospitano l’una gli ultimi modelli di scopa e l’altra manichini con le divise complete delle squadre professionali più famose. L’interno è un unico spazio quadrangolare, piccolo ma ben illuminato e decorato con festoni di bandierine colorate. Il bancone si trova sulla parete di destra, a qualche metro dall’ingresso, mentre bassi mobili, stand e scaffalature in legno scuro o dipinti nel medesimo rosso sbiadito sono sparsi sia per la stanza che sulle pareti, sulle quali sono affissi poster di gigantografie dei nomi più rinomati del Quidditch oppure locandine promozionali dei brend più conosciuti.

Il proprietario è Philip Quincy (png): uomo sulla quarantina, atletico e giovanile. Ha una barba corta castano chiaro e una zazzera disordinata. Veste sempre sportivo, in tuta o con qualche maglietta ufficiale di una delle squadre della Lega e con un cappello a punta senza tesa abbinato. Simpatico, sempre di buon umore, molto professionale e preparato su tutti i tipi di scopa in circolazione. Chiacchierone, potrebbe parlare di Quidditch e B1 per ore, pronosticando sulle partite o discutendo sugli ultimi risultati e posizioni in classifica.

Al Serraglio Stregato

Si tratta di un negozio di animali e creature di piccola taglia ubicato nella zona nord del quartiere sul lato settentrionale, tra Accessori di Prima Qualità per il Quidditch e Stationery Shop. Il nome del locale è presente tanto sbiadito da essere illeggibile sul frontalino che percorre tutto il cornicione del piano terra del negozio. La porta d’ingresso è posizionata tra due ampie vetrine verdognole e dal vetro sporco negli angoli, le stesse che si trovano anche al piano superiore ma divise da una finestrella più piccola e chiusa. Appesa al piano superiore l’insegna a bandiera è rettangolare, con raffigurati uno sopra l’altro rispettivamente un topo, un coniglio, un gatto e un cane con scritte che invitano a tenere puliti i propri amici con una polvere anti-pulce. All'interno l’ambiente è stipato, le pareti sono coperte da cataste disordinate di gabbie o trespoli di vario genere e forma, allineate dal basso verso l’alto. Insieme a mangimi ed altri prodotti per la cura delle creature organizzati alla bell'e meglio dove vi è posto, rospi di ogni genere, lumache arancioni velenose che trasudano lentamente lungo il lato della loro vasca di vetro, corvi, gatti e qualsivoglia altra piccola creatura contribuisce al lezzo e alla confusione generale con squittii, starnazzamenti, fischi e sibili. Il bancone del negoziante è posizionato in fondo al locale affiancato da due torce, sopra il quale a lato sta una gabbia di eleganti ratti neri che giocano una sorta di gioco saltellante usando le loro lunghe code calve. Il retrobottega si trova nell’angolo destro più remoto, superata una cesta di Puffskein che ronzano rumorosamente e una cassa di legno piena di terriccio.

Il proprietario è Laurentus Cooper (png): uomo anziano dai lunghi capelli grigi e un po’ unticci, calvo solo al centro della testa. Usa un bastone per muoversi mantenendo la schiena leggermente gobba. Indossa sempre lo stesso mantello marrone sopra quella che è la sua regolare divisa da lavoro: una palandrana logora e un po’ sporca di un grigio ormai sbiadito. Poco affabile, scorbutico e decisamente poco attento alla pulizia (leggende dicono che il pavimento non sia mai stato spazzato dalla sua apertura). Lo si vede spesso al Paiolo Magico in un angolo a gustarsi un bicchierino di sherry.

Stationery Shop

Si tratta di un piccolo ma luminoso negozio ubicato sul lato nord e all’inizio della via principale, accanto Al Serraglio Stregato. A separarli ci pensa solo uno stretto e discreto arco di pietra, il cui buio passaggio conduce alle case interne al quartiere. L’esterno del negozio si presenta come un tripudio di legno blu, che compone la porta ed incornicia la vetrina. L’insegna è completamente in legno, e pende appesa ben visibile appena prima della porta; su di essa, oltre la scrittura corsiva che recita “Stationary shop” si trovano anche una piuma di pavone, esplicativa di quel che si potrà trovare nel locale: articoli da cancelleria e cartoleria, come inchiostri, carta, piume e quaderni. Il locale viene rilevato e chiamato Stationary Shop dopo la chiusura del vecchio Scribbulus Writing Implements, a causa della vendita di prodotti non regolamentati. L’interno si caratterizza come un ambiente accogliente, dove non è strano vedere svolazzare animali o aeroplanini di carta.

La proprietaria è Maureen Beckett (png): una strega di mezz’età dall’aspetto stravagante ma curato, dai capelli di un intenso blu fata madrina striato d’argento che raccoglie sempre in voluminose acconciature d’epoca. Dal carattere forte ma bonario, determinata nel lavoro ma gentile ed impeccabile con i clienti, indossa spesso abiti ricercati e strutturati, dalle linee interessanti ma quasi mai caratterizzati da punti luce come paillettes o gemme.

Ufficio Postale

Si tratta di uno dei diversi edifici postali della Gran Bretagna, ubicato nella zona nord del quartiere sul lato settentrionale, ad angolo fra Diagon Alley e Carkitt Street e dirimpetto alla Gelateria Fortebraccio. Fuori dal locale, l’insegna circolare mostra un gufo al centro ed è posizionata sulla via secondaria, mentre il medesimo stemma è dipinto sul muro che dà a Diagon, per maggiore visibilità. L’edificio è in legno blu a tratti sbiadito ed è caratterizzato da un’alta e storta torretta ad angolo fra le due vie dove, in una moltitudine di file da tre loculi ciascuna riposano alcuni dei molti rapaci dei quali l’ufficio postale di Londra dispone. Al piano terra della torretta, sotto un grosso gufo in legno in alto rilievo, è presente un banco che dà direttamente alla strada dal quale l’accesso ai servizi diurni di consegna della posta è più immediata. L’ingresso principale è invece composto da una porta a vetrina del medesimo blu ed è posizionato sul lato di Carkitt, sotto l’insegna a bandiera. All'interno, l’ambiente è ampio e caratterizzato dal forte odore dei rapaci anche se il pavimento viene pulito più volte al giorno da un elfo domestico; solo alzando lo sguardo si può notare quanto il soffitto sia estremamente alto, atto a contenere i vari loculi dei rapaci arrivando fino ad un massimo di trecento volatili di diverso tipo, se non più. Ogni loculo ha una targhetta di differente colore a seconda della velocità desiderata per l’invio delle lettere. I lunghi banconi si trovano subito sia alla sinistra che alla destra dell’ingresso, in legno e decorati da bassi divisori in vetro e ottone lucido, dove si viene accolti da uno dei dipendenti di turno per la presa in carico della spedizione: con una leggera spinta verso l’alto del commesso, questa levita fino al piano superiore, dove il rapace scelto dal cliente l’afferra già in volo verso l’esterno. Dietro ai banchi è possibile trovare una grossa tabella con le informazioni riguardo colori, velocità e prezzi, oltre che informazioni sulle tempistiche di spedizione all’estero. La divisa blu degli dipendenti comporta anche un grembiule intero sul davanti, di un marrone caldo e smacchiato come pelle lavorata ed un cappello dai dettagli rossi col logo dell’ufficio.

Gelateria Fortebraccio

Si tratta di un piccolo negozio della zona nord del quartiere, ubicato sul lato settentrionale del viale principale ad angolo fra Diagon Alley e Carkitt Street e dirimpetto all’Ufficio Postale: vende principalmente gelato da consumare sul posto o d'asporto e si possono trovare svariati gusti, dai più classici ai più originali. Il nome è segnato su entrambi i frontalini sopra le ampie finestre gialle, sotto le quali si trova qualche tavolino, mentre un grosso gelato cono sporge dal piano superiore dall’angolo fra le due vie, visibile anche in lontananza dalle finestre delle camere del Paiolo. All’interno la gelateria è accogliente e vivace, grazie agli sgargianti colori e all’illuminazione naturale. Superata la piccola porta d’ingresso gialla, si fa l’accesso in una sala permeata dal buono odore del gelato e provvista di tavoli per la consumazione. Sulla destra si apre subito il bancone ad angolo, con la cassa per pagare sul lato corto e l’esposizione dei gelati su quello lungo: sopra e dietro di esso si trovano anche bicchieri, coni, vaschette e contenitori per tutto ciò che è possibile aggiungere sopra la propria ordinazione tra panna, ciliegie, granella, noccioline, bacchette di liquirizia e sciroppi.

Il proprietario è Dorian Fortebraccio (png): un uomo di statura sopra la media e fisico imponente, con la bianca barba brizzolata ed un cappello da gelataio a punta a coprire i pochi capelli rimasti. Nonostante i modi particolarmente riservati, è sempre cordiale con tutti. Non è di molte parole ma dall’aria sveglia e sagace: creativo ed innovativo nel suo lavoro, proponendo gusti sempre nuovi e stravaganti ad ogni stagione, sapendo suggerire sempre l’abbinamento giusto, anche se alle volte apparentemente bizzarro, al cliente.

Diagon Alley Arts Club

Il Diagon Alley Arts Club (D.A.A.C) è ubicato nel Lato Nord di Diagon Alley tra il negozio degli articoli per il Quidditch e il negozio di bacchette Olivander.
Si tratta della società di artisti più grande della Gran Bretagna. L'organizzazione non è a scopo di lucro e, essendo di proprietà dei suoi stessi membri, si mantiene completamente indipendente. Il suo obiettivo principale è quello di promuovere l’espansione culturale al di fuori del mondo istituzionale delle Accademie Magiche grazie al carattere libero, spontaneo e informale delle sue attività. Durante i primi due anni di attività, il Club delle Arti non aveva un proprio edificio, ma nel 1893 i suoi membri furono in grado di acquistare a Diagon Alley il vecchio negozio di specchi magici che aveva visto di recente la scomparsa dell'ultracentenario proprietario. Animati dal desiderio di preservare il patrimonio storico legato all'esercizio, essi decisero di utilizzare proprio il contenuto del magazzino come elemento architettonico di base. Entrare nell'edificio, infatti, è come entrare in una Casa degli Specchi. Nei tre piani principali se ne contano 177, nelle più svariate forme e dimensioni, ed ognuno di essi è stato incantato in modo da fungere da portale. Alcuni mettono in collegamento i vari punti e piani dell'edificio stesso e altri conducono verso stanze che al loro interno contengono ancora altri Specchi-Portale, ma la maggior parte permette di accedere a sale, salette, saloni, salotti, aule, laboratori, auditorium, palcoscenici, etc. Questi luogi di destinazione sono distribuiti un po' su tutto il territorio del Regno Unito, ma è possibile entrarvi ed uscirvi solo attraversando i portali prestabiliti.

Alcune aree sono ad accesso pubblico, altre destinate ai soli membri. La struttura di quelle pubbliche è già discretamente complessa, anche se si tratta soprattutto delle sale più grandi, destinate all'esibizione degli artisti e all'esposizione delle loro opere. Le aree private, tuttavia, costituiscono un autentico labirinto. Nel corso degli anni è stato aperto l'accesso a più di duecento stanze (nessuno è più in grado di tenere il conto), alcune delle quali sono collegate tra di loro da un vero e proprio caos di corridoi, porte e scale di tutti i tipi. Alcuni dei siti più antichi sono stati dimenticati, ma di tanto in tanto vengono casualmente riscoperti - anche perché spesso il percorso più breve tra due punti dati può richiedere facilmente l'attraversamento di quindici o venti specchi e sale.

Per contenere il pericolo di perdersi, è stato ideato per gli Specchi un sistema identificativo basato sulle gemme che impreziosiscono le cornici.

Le principali sono:

  • Rubini per le Aree Pubbliche (gallerie, sale da concerto, etc.)
  • Lapislazzuli per le Aree Private (aule, laboratori, etc.)
  • Diaspro per le Aree Ricreative (sale da tè, sale giochi, etc.)
  • Calcedonio per le Sedi dei Comitati Direttivi
  • Quarzo per le Arti Performative
  • Quarzo rosa per le Arti Visive

Storia
Nel settembre del 1890, un gruppo di studenti dell'Accademia Magica di Arti Drammatiche sentì l'esigenza di organizzare una società per promuovere il confronto e la collaborazione tra tutti gli studenti di Arti Visive e Performative Magiche inglesi. Il mese successivo, e precisamente nella giornata del 31 ottobre, nacque il Club delle Arti. In risposta allo spirito progressista che animava l'organizzazione, l'iscrizione venne allargata nel giro di pochi anni a tutti gli artisti britannici maggiorenni, indipendentemente dal livello di istruzione e dal loro status di Maghi, Esseri o Spiriti.

Info e Curiosità

  • Gli specchi più piccoli sono collegati alle sale da tè e alle caffetterie. I passanti, di tanto in tanto, possono avere la fortuna di trovarli attraversati da una mano che offre una bevanda, un sandwich o uno snack.
  • Tra le stanze più bizzarre è doveroso menzionare le Stanze delle Vasche: simili ai bagni dei Prefetti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, sono la meta preferita dei pensatori.
  • Nei week-end gli eventi aperti al pubblico sono spesso accompagnati da cocktail parties.
  • L'edificio del D.A.A.C. viene spesso chiamato colloquialmente “House of M” (dove “M” sta per “Mirrors”).
  • La società ha una propria rivista e una propria stazione radiofonica.
  • Ogni due anni viene organizzata la Biennale di “London Below”, un mega-evento che vede la partecipazione di artisti e personalità magiche di fama mondiale e si estende per tutta la durata del mese di ottobre.

Direzione e Gestione
Il Club delle Arti è completamente gestito dai suoi membri. Ogni settore ha il suo comitato, costituito da volontari che si occupano di amministrazione economica, organizzazione degli eventi, cura delle relazioni pubbliche, servizio di cibo e bevande, pulizia dei locali, etc.

Membri

  • Prof. Jerome Alphonse Riault, professore dell'Accademia Magica di Arti Drammatiche (Presidente del Comitato delle Arti Performative, Responsabile del Laboratorio di Dizione, Patrono delle Sale da Tè)
  • Prof.ssa Cameron Wood, professoressa dell'Accademia Magica di Architettura (Comitato delle Arti Visive, Sottocomitato Organizzatore Eventi Musicali)
  • Cinny, Elfa libera (Comitato Arti Performative, Sottocomitato per la Musica, Coordinatrice dei Laboratori per la Costruzione di Strumenti Musicali Magici)
  • Prof.ssa Margareth Hayes Williams, professoressa dell'Accademia Magica di Architettura (Responsabile del Seminario Permanente di Artimanzia, Custode delle Stanze delle Vasche)
  • Cuthberta Farrah Pertwee, regista (Patrono degli Specchi, Comitato delle Arti Performative, Comitato di Coordinamento per la Biennale, Responsabile del Laboratorio di Regia)[png di Martin Shearsmith]
  • Artemide, Centauro (Comitato delle Arti Visive, Coordinatrice dei Laboratori di Scultura)
  • Martin Shearsmith (Comitato delle Arti Performative, Sottocomitato delle Arti Drammatiche, Responsabile dei Laboratori di Trasfigurazione Illusoria e Babbanologia dell'Arte)
  • Peter Lethbridge, stilista (Capo Costumista, Responsabile del Laboratorio di Sartoria Magica e Fashion Design) [padre di Yngvild Lethbridge Hagebak]
  • Hernando Silvestre (Sottocomitato per la Musica, Responsabile del Laboratorio di Incantesimi Applicati all'Acustica) [png di Martin Shearsmith]
  • Fiona Morrissey, attrice, membro ospite (Coordinatrice dei Laboratori d'Arte per l'Infanzia) [png di Martin Shearsmith]
  • Arabella B. Bronwen, artista (Comitato delle Arti Visive)
  • Sanjiv Pitar McNee, artista (Comitato delle Arti Visive)

Ollivanders

Si tratta di un piccolo e disadorno negozio della zona sud del quartiere, ubicato sul lato settentrionale della via principale, dirimpetto a Scherzi da Maghi: vende bacchette di alta qualità, per tutte le tasche e di tutti i tipi, portandosi dietro una lunga tradizione artigianale risalente al 382 a.C. Al secondo piano si trova un’insegna a bandiera rotonda a sfondo nero con dipinta una bacchetta dorata e una spirale, mentre il nome del negozio è presente in oro sul frontalino delle due vetrine bombate a doppio piano, queste in nero come l’ingresso che si trova al centro. In esposizione una sola bacchetta su un cuscino color porpora da una parte, dall’altra una serie di bacchette sfoggiate a ventaglio. All’interno il locale è piuttosto semplice, pur stando la presenza di un minuto albero che sembra nascere direttamente dalle assi del pavimento per poi risalire, arrampicandosi all’angolo di una parete e germogliando in una modesta chioma di foglie verde brillanti dove hanno residenza tre asticelli. Davanti alla porta d’ingresso si trova il grosso bancone in legno dietro al quale, su decine e decine di scaffali, sono stipate innumerevoli piccole scatole contenenti bacchette magiche fino al soffitto.

Il proprietario è Gerbold Octavius Ollivander V (png): un uomo di bassa statura, quasi da essere scambiato per un folletto, se non fosse per la corporatura eccezionalmente voluminosa e rotonda, tanto che i piedi si vedono a malapena. Nonostante la calvizie, presenta folte sopracciglia bianche, ha occhi vivaci e penetranti, mento e guance paffuti che vengono ancor più evidenziati dall’abitudine di prendere grandi boccate dalla pipa. Sebbene sia un uomo scorbutico e di poche parole, è fermamente convinto che esista una bacchetta per ogni mago o strega e che il suo scopo sia aiutare e supportare in questa ricerca. Pare mal sopporti, però, la presenza di genitori e accompagnatori e richieda loro di attendere fuori dal negozio così da permettergli una maggiore concentrazione e dare modo al cliente di essere realmente sé stesso, libero dai giudizi altrui.

Telami e Tartalane

Si trova proprio accanto all’A.C.C.E.N.D.I.O. È un negozio d’abbigliamento, situato in un edificio stranamente slanciato e di un nero molto lucido. In vetrina sono esposti due manichini: una donna ed un uomo, vestiti di nero con cappelli, mantelli ed altri capi d'abbigliamento in base alla moda del momento. All'interno il locale non presenta finestre, dunque tutta la luce viene fornita da un candelabro scuro sul soffitto -e delle candele appese alle pareti scure vicino ai camerini. Il bancone è alla destra dell'entrata, mentre i vestiti sono esposti su degli appendiabiti sparsi ordinatamente nel negozio.

La proprietaria è Aretha Bartlett (png).

A.C.C.E.N.D.I.O.

Art Club Consist in Externate Noise Due Intellectual Organization, o più semplicemente l’A.C.C.E.N.D.I.O., è ubicato a Diagon Alley sulla strada principale, all'angolo con Horizont Alley. Nasce come club scolastico a Hogwarts nel 2071 e nel 2076 apre le sue porte a Diagon Alley come associazione, continuando a promuovere l’omonimo club a Hogwarts. Diventa così una fucina per nuovi talenti e un luogo di aggregazione per creare una nuova generazione di artisti, un ambiente dove riunirsi per organizzare spettacoli di ogni tipo come mostre, esibizioni, corsi gratuiti ed eventi offrendo la possibilità di creare una cultura artistica attraverso differenti sfumature di insegnamento come motore della vita interna del club.

La palazzina in cui si trova un tempo ospitava il Red Lion Theatre, caduto in disuso nella prima metà dell’800. Disposto su tre piani, oltre a possedere una platea e un palco ristrutturati mantenendo la piantina originale del Red Lion, al piano terra in suo onore è rimasta una piccola insegna che delimita la zona risto-pub dove si fanno serate di improvvisazione, talent e stand up comedy. Il secondo piano è un dedalo di corridoi che ospita le aree adibite a classi e laboratori, sale dedicate a particolari forme d’arte (musica, teatro, tessimanzia, ecc) e salotti con temi e colori differenti lasciati ad uso e usufrutto dei membri e visitatori. Per evitare di fare confusione sono stati posizionati dei comodissimi cartelli decisamente colorati per tutto il piano seppur questo l’abbia reso una strana rivisitazione della Tulgey Wood. All’ultimo piano invece è presente una grande sala normalmente utilizzata per mostre ed eventi le cui ampie finestre affacciano sulla strada di Diagon. Non è chiaro dove si trovi la stanza del comitato direttivo ma pare che chi ha in gestione l’associazione riesca sempre ad arrivarci in qualche modo. Ogni mese l’A.C.C.E.N.D.I.O. fa uscire un opuscolo dove vengono pubblicizzati eventi, corsi e attività dell’associazione.

Il proprietario è Noah Lewis

Palazzo dei Giornali

È un grande palazzo con più insegne: al suo interno, stipati su più piani, vi sono le redazioni di Trasfigurazione Oggi, Il Pozionista Pratico, Incantesimi Ispirati, Queste Oscure Materie e diverse altre.

La Gazzetta del Profeta

È la redazione del noto giornale. Un'insegna indica il nome in caratteri raffinati e accanto, in una finestra con diversi buchi per i gufi, ci sono i suddetti pronti a spedire le copie agli abbonati. L'interno è molto spazioso ed è spesso pieno di giornalisti, in movimento o seduti sulle loro scrivanie, appositamente accompagnate da piume e boccette d'inchiostro. In fondo c'è un ufficio vero e proprio, quello del direttore. Da un lato una macchina tipografica sforna continuamente le nuove copie, mentre sia quelle nuove che le vecchie invendute sono accatastate in pile ordinate, negli angoli.

Obscurus Books

È una casa editrice situata in un vicolo laterale della Gringott. La sua gamma di titoli più famosi include il popolare ‎‎“‎‎Animali fantastici e dove trovarli”‎‎.

Radio Strega Network

La Radio più ascoltata dalla comunità magica britannica. Per tutte le informazioni su Radio Strega Network visita questa pagina.

Gringott’s Bank

È un edificio in marmo bianco come la neve che svetta sopra le altre botteghe ed è posizionato di fronte alla deviazione per Notturn Alley. È la banca dei maghi, gestita dai Goblin. Solo loro conoscono i segreti dei passaggi sotterranei e delle gallerie e gli incantesimi (e creature) messi a difesa dagli intrusi. La Gringott è uno dei posti più sicuri del mondo, per mettere qualcosa al sicuro. I Goblin hanno un codice che vieta loro di parlare dei segreti della banca e considerano un tradimento rompere parte di questo codice.
Da Diagon Alley una serie di scale in marmo bianco conduce verso un portone in bronzo brunito, dietro cui c'è un Goblin che indossa un'uniforme scarlatta e oro. Superato il primo portone ci si trova di fronte ad un'altra porta, questa volta d’argento, su cui sono incise le seguenti parole:

Straniero, entra, ma tieni in gran conto
Quel che ti aspetta se sarai ingordo
Perché chi prende ma non guadagna
Pagherà cara la magagna
Quindi se cerchi nel sotterraneo
Un tesoro che ti è estraneo
Ladro avvisato mezzo salvato:
Più del tesoro non va cercato.

Superata questa porta una coppia di Goblin accoglie i visitatori per guidarli in un grande salone marmoreo in cui troneggia un lungo bancone dietro cui un centinaio di Goblin sono intenti a contare soldi o esaminare pietre preziose e a scrivere su libri mastri. Le porte che dalla sala portano in altri settori della banca sono talmente tante che non si riescono a contare, e altri Goblin sono occupati ad aprirle e richiuderle per fare entrare e uscire le persone.
Da quelle porte è possibile accedere alle Camere Blindate della Gringott. I passaggi alle Camere Blindate contrastano con il marmo dell'ingresso e del salone principale, sono infatti in pietra e sono poco illuminati da delle torce. I passaggi scendono fino a raggiungere dei binari su cui sono posizionati dei carrelli. Salendo su questi carrelli i visitatori possono essere portati nelle profondità della Gringott (che si estende ben al di sotto della superficie) attraverso un percorso vasto e pieno di binari, del tutto simile ad un labirinto, ed effettuato ad una velocità molto elevata per impedire ai visitatori di guardarsi attorno.
Le Camere Blindate variano per dimensioni e per sicurezza. La maggior parte delle Camere Blindate più grandi e più protette appartengono alle famiglie più antiche di maghi e si trovano nelle profondità. Quelle più vicine alla superficie sono più piccole e hanno un minor numero di misure di sicurezza che le circonda.
Prestigioso impiego della Gringott è quello rappresentato dalla carriera di Spezzaincantesimi in grado di conferire ai maghi e alle streghe che esercitano un simile mestiere un'interessante - e ben remunerata - occupazione.


Parte Meridionale

J. Pippin’s Potions

Si tratta di una catena di speziali fondata nel 1753 e con filiale anche a Hogsmeade, ubicato sul lato meridionale di Diagon Alley -accanto a Potage’s Calderoni e dinanzi la farmacia Cromwell. Sopra la porta d’accesso celeste pende un’insegna a bandiera ovale con su scritto “pozioni per tutti i disturbi”, il nome del locale è invece presente in arancione sul frontalino della vetrina, sempre celeste, che si trova al secondo piano; come le due strette e alte vetrine che affiancano l’ingresso, dietro al vetro sono esposte una moltitudine di boccette accuratamente ordinate. All’interno l’ambiente è luminoso e profumato, un piccolo labirinto di scaffali celesti a parete e non sui quali sono esposte le costose pozioni ed infusi, come sono presenti anche alcuni espositori semisferici per le particolari promozioni che il negozio offre, all’interno dei quali sono stipati gli articoli a sconto immersi in bolle di sapone o vapori colorati che emanano luce propria. Il piano superiore è raggiungibile attraverso una scala a chiocciola in ferro battuto bianco situata al centro del ristretto spazio al piano terra ed è costituito da una piccola stanza che tiene in esposizione per lo più filtri d’amore. Il bancone è posizionato in una piccola rientranza del muro alla sinistra dell’ingresso, mentre una porta arancione in fondo al locale delimita l’accesso al magazzino. Il catalogo di J.Pippin’s è famoso per avere prezzi alti su tutti gli articoli, anche quelli più facilmente reperibili altrove, seppur l’alta qualità sopperisca questa caratteristica. Non dispone di pozioni rare e particolari o, almeno, queste vanno richieste su ordinazione.

Il proprietario è Pine Pippin (png): un anziano mago ricurvo su se stesso, dai lunghi capelli bianchi e dalla interminabile barba. Molto alto di statura in gioventù, tutt'ora mantiene a discapito della postura l'imponenza nella figura mentre lento ma abile sposta le ampolle e le cataloga. Gentile e di spirito quando ha un interlocutore, silenzioso e dallo sguardo giudicante quando sosta sull'ingresso del negozio ad osservare i passanti: ha seri problemi di vista seppur si rifiuti categoricamente di indossare degli occhiali. Veste sempre una tunica da mago fino ai piedi, tranne in estate che si concede mostrando la caviglia, e un cappello a punta senza tesa sempre abbinato.

Potage’s Calderoni

Situato fra Madama McClan e J. Pippin’s Potions, il locale vende tutti gli strumenti necessari per le pozioni. Si accede da una porta -sulla sinistra di una vetrina opaca- al di sotto dell'insegna, in ferro battuto e, ovviamente, a forma di calderone. All’esterno è accatastata una pila di calderoni, piccolo assaggio della mercanzia. All'interno, a sinistra dell'entrata, si trova il bancone; sparsi per il negozio è possibile ammirare calderoni di diverse misure e materiali, alcuni disposti alla rinfusa, altri ben curati e in mostra su appositi scaffali. Su delle mensole, lungo le pareti scure, sono adagiate bilance, provette e quant'altro occorra.

La proprietaria è Patricia Campbell (png).

Madama McClan

Si tratta di un negozio d’abbigliamento. è un locale dall’esterno in legno dipinto di viola, che si trova sul lato meridionale della via di Diagon Alley, fra Potage’s Clderoni e l’Emporio del Gufo. In esposizione nella vetrina a destra della porta d'entrata, sotto l'insegna, ci sono due o tre manichini solitamente con gli abiti più in voga del momento. All’interno il locale è ampio e luminoso, ricolmo di stand da esposizioni carichi di grucce, su cui sono riposti i vari abiti; mensole collocate a diverse altezze sulle pareti -anch’esse violette- ospitano invece scarpe e cappelli. Il bancone si trova vicino alla destra della porta d'ingresso, mentre i camerini si trovano nel retro, cui è possibile accedere tramite una tenda che separa i due ambienti.

La proprietaria è Kathleen McClan (png): un’anziana signora la cui passione per il viola è ben rappresentato dalla tinta violetta dei capelli -costantemente acconciati in una crocchia alta e tirata- e dagli abiti vaporosi della stessa sfumatura che indossa costantemente. Cordiale e gentile con i clienti, ha un unico difetto: sbirciare costantemente nei camerini, per timore che qualcuno la derubi.

Emporio del Gufo

Situato fra TerrorTours e Madama McClan, l’Emporio del Gufo è un locale che si occupa della vendita di volatili (Gufi selvatici, barbagianni, gufi da granaio, gufi bruni e civette bianche). La porta d’ingresso -in legno scuro- si trova alla destra di un’ampia vetrina, affiancata da gabbie contenenti due gufi reali particolarmente socievoli -innestate sull’architrave tramite due grossi ganci ricurvi. L’interno del locale è buio, rischiarato soltanto da una fioca luce, pieno di rumori di bestiole che frullano e raspano. Qui è possibile acquistare svariate specie di gufi - unico animale venduto nel negozio - e, se si è particolarmente fortunati, anche alcuni particolarmente rari. La pareti sono interamente coperte da numerose gabbie in cui i rapaci sono rinchiusi. il proprietario è Oswald Hornby (png)

TerrorTours

Situato al numero fra l’Emporio del Gufo e il Ghirigoro, quello di TerrorTours è un locale lungo e stretto, con una vetrata vicino alla porta d’accessp che illumina lo spazio interno.Il bancone si trova sul fondo, pieno di opuscoli e dépliant, con due sedie posizionante dinanzi per far sedere i clienti. Le pareti sono tappezzate di foto di famiglie in vacanza, colte sorridenti in qualche crociera o avventura spettrale.

  • La Bocca della Verità: nuova attrazione aperta dal negozio nell'estate del '67, raggiungibile attraverso uno stretto vicolo che passa accanto al negozio che conduce ad uno spiazzo piuttosto ampio sul retro, ricco di erba incolta con un viottolo lastricato che conduce ad una scalinata sulla cui sommità vi è un'enorme volto. La bocca aperta rappresenta una porta da cui è possibile passare per entrare in una stanzetta di un metro e mezzo per due, piccolissima e buia. Chiunque vi entri rimane preda di un`allucinazione - complessiva se si tratta di un gruppo di persone - o per meglio dire, un incantesimo che produce visioni non appena si varca la soglia della bocca, vivendo così viaggi immaginari, ma molto vividi, pur rimanendo dentro la piccola stanzetta. Il biglietto d'ingresso è di 2 galeoni e 4 zellini.

Il proprietario è Staples Twain (png).

Il Ghirigoro

Situato sul lato meridionale di Diagon Alley, fra TerrorTours e Il Tortiglione Trtagliante. Da una grande porta in legno verde -incassata al centro di due grandi vetrine- si accede all’interno del locale. È una grande libreria contenente una vasta gamma di libri stipati in grossi scaffali dal pavimento fino al soffitto: alcuni rilegati in pelle e grandi quanto le pietre per lastricati, alcuni molto piccoli e ricoperti in seta ed altri ancora che devono restare chiusi in una gabbia per prevenire possibili attacchi. Vicino l’entrata si ha modo di accedere ad una scala stretta, che conduce alla zona-soppalco superiore, che si sviluppa esattamente sopra il bancone. Il bancone principale si trova esattamente al centro del locale, dietro al quale si trova una porta da cui si accede al retrobottega.

Il proprietario è Abraham Ward (png).

Il Tortiglione Tartagliante

Situato sul lato meridionale di Diagon Alley, fra il Ghirigoro e Wiseacres Equipments, si tratta di un tipico pub all`Inglese, esterni in legno con enormi vetrate coperte da tende verdi, che regalano una strana atmosfera tipica della bettola, coadiuvata dalla luce soffusa delle candele e candelabri sospesi a mezz`aria. L'interno è molto anonimo, coperto sino al soffitto sempre dello stesso tipo di legno scuro che fodera l'esterno, uguale al pavimento, al bancone, alle mensole... Compresi sedie e sgabelli, che hanno un`imbottitura contornata da una stoffa in Tweed, simile ai quadrettoni dei Kilt scozzesi, in diversi colori. Appena entrati, sulla destra si nota un`enorme muro contornato da foto semoventi di maghi e streghe famosi incorniciate, che si sono messi in posa insieme al proprietario all'inaugurazione, si può vedere il proprietario dei Bats, il signor Firepower, il viceministro della magia Haephestus Gordon che sorride visibilmente alticcio nella foto, giocatori di quidditch vari ed eventuali come Werner Wallace, Samuel Roe, Jurgen Innerson, Nigel Jarvis e la bellissima Angelina Coast. Alla sinistra tutti i tavolini, rotondi quelli che sono lontano dal muro, con sedie molto simili a quelle "della nonna", accanto al muro tavolini rettangolari con poltroncine color verde bottiglia, che si intonano alle tende. In fondo un bancone enorme, con tanti sgabelli. Ampio e pieno di spinotti e bottiglie sugli scaffali retrostanti, ogni tipo di bibita conosciuta nel mondo magico (acquaviola, burrobirra, idromele, infuso di radigorda, ogden stravecchio, succo di zucca, vino di ortiche, e l'immancabile incendiario) e babbano, con altre ampolline simili a quelle utilizzate nelle pozioni. Dietro il bancone il proprietario, al secolo Ludvig MacLachlan (png) e la moglie Brunhild (png), in cucina, tramite una porticina collegata sulla destra. Un uomo corpulento, coi baffoni nero intenso a maniglia, una pelata splendente e due guancie rosse che fanno ipotizzare che non siano solo i clienti a scolare alcolici.

NOTA: la particolarità di questo Pub è che è l'unico a cui il Ministero ha concesso la licenza per somministrare mischiate alle bevande, le più disparate pozioni, purché legali e non nocive. Gli avventori non avranno idea di che pozione andranno a bere poiché è tutto a discrezione del proprietario. Gli effetti variano a seconda della pozione somministrata. DA GIOCARE SOLO SOTTO SUPERVISIONE DI UN FATO.

Wiseacre’s Equipment

Si tratta di un negozio situato di fianco al Tortiglione Tartagliante che vende un’ampia varietà di strumenti magici e non per la pratica dell’ Astronomia. I vecchi mattoni di Diagon che ospitano il negozio sono tinteggiati di uno ormai più che sbiadito azzurro pervinca, mentre la porta d’ingresso e l’unica vetrina del locale che si trova alla sua sinistra sono nere. Il nome del negozio è presente sia sopra la finestra sia sull’insegna a bandiera, questa a forma circolare, con sopra disegnato un sole e una mezzaluna bianca. La vetrina mette in mostra molteplici strumenti ad uso astronomico, come monocoli, binocoli e globi lunari; appese alla porta, invece, una moltitudine di lenti d’ingrandimento, che sbatacchiano contro il vetro ogni qualvolta che qualcuno la apre. L’interno del negozio è totalmente nero, compreso il mobilio, con dipinto sul soffitto un’esatta riproduzione del sistema solare, dove appesa troneggia una grossa sfera armillare dorata, circondata da lanterne altrettanto dorate a forma di stella. L’ambiente presenta uno stretto soppalco non accessibile che mette però in mostra molteplici telescopi. Il bancone si trova nella prima stanza a destra, mentre una porta blu in fondo sempre a destra permette di raggiungere il seminterrato, dove si trova il magazzino.

La proprietaria è Dorothea Chapman (png).

Brews & Stews

Situato nel cuore di Diagon Alley, Brews & Stews è un locale che s’articola su due piani. vi si accede tramite una porta in legno verdognola, posta al di sotto di un’insegna in legno rosso. Il piano di sotto è in tutto e per tutto una taverna che serve semplicemente pesce: tavoli spaiati sono sparsi nell’ambiente, ognuno con la propria candela -vista la scarsa illuminazione, fornita da un unico lampadario che pende dal centro del soffitto. sulla sinistra dell’entrata si trova il bancone: dietro di questo, c’è una porta che conduce alla cucina e una, nettamente più piccola, che porta alle strette scalinate che conducono al secondo piano. Proprio al secondo piano si trovano le piccole e squallide camere dell’ostello: è particolarmente difficile avere una stanza privata, dato che ognuna ospita almeno cinque letti.

Il proprietario è Adam Moore (png).

Sugarplums’s Sweet

Si tratta di un negozio di dolci situato di fianco Tiri Vispi Weasley, in una rientranza della via principale. Vende dolcetti come torte di calderone, bacchette di liquirizia e pasticcini di zucca, oltre che una buona gamma di caramelle, in particolar modo leccalecca. La porta d’ingresso si trova fra le due vetrine rosa, entrambe delimitate da colonne del medesimo colore. Privo di un’insegna a bandiera, il nome è posto sia lungo il perimetro del negozio, sopra le vetrine, sia disegnato sui mattoni del primo piano, sopra l’ingresso, in un lungo banner pubblicitario colorato. All’interno del negozio le mensole dove è esposta la merce sono grigie chiaro, mentre il pavimento è in mattonelle bianche con inserti neri. Il bancone, anch’esso grigio, è in fondo, completamente inglobato da leccalecca in esposizione.

La proprietaria è Calanthia Mills (png).

Tiri Vispi Weasley

Situato tra Sugarplum’s Sweets e Polvere volante. La porta d'ingresso dalle tinte d’arancio, sotto l'insegna, è al centro delle due vetrine, in cui sono esposti gli scherzi più famosi e comuni: fuochi artificiali, vari oggetti magici che lampeggiano, esplodono, urlano, ecc... Internamente il negozio, di forma quadrata, è abbastanza ampio. Lungo le pareti, nei numerosi scaffali alti fino al soffitto, sono stipati diversi scatoloni contenenti gli oggetti in vendita, con tanto di prezzi espsti; al centro della sala sono pozisionate grosse botti strabordanti di alcuni prodotti del negozio. Sulla parete retrostante al bancone - posizionato in fondo al locale - sono affissi diversi manifesti pubblicitari sugli scherzi più venduti o quelli di nuova invenzione. Attraversando una piccola porticina, in un angolo vicino al bancone, si accede al retro del negozio.

La proprietaria è Aphrodite Weasley (png): La donna di mezz’età presenta dei riccioluti capelli pel di carota, lunghi fino alle spalle e con la frangia, anche questa riccioluta. La sua pelle è pallida, sul volto sono pure presenti delle efelidi oltre che i segni dell’età, e il suo corpo formoso è vestito di abiti modesti, di seconda mano, figurandosi come un coerente membro della famiglia Weasley. Un vestito lungo alle ginocchia, rosa con una fantasia di ippogrifi celesti, è coperto da un grembiule rosso col logo del locale e tanti merletti gialli ad ogni orlo. La sua parlata è definibile "rude", con esclamazioni e proprio un accento forte.

Polvere Volante

È l’ unica società produttrice autorizzata di Polvere Volante in Gran Bretagna. La sede affianca Tiri Vispi Weasley, in un edificio stretto e alto grigio scuro e abbastanza anonimo, con il portone d’ingresso viola come le poche finestre oscurate. Nessuno risponde alla porta, non si sa chi siano i proprietari e la produzione di polvere rimane tutt’oggi un mistero; l’unico fatto certo è che il prezzo della Polvere Volante è rimasto costante per più di 150 anni: 2 falci e uno zellino, ordinabile esclusivamente per posta.

St. Patrick’s Well

Negozio Aritmantico dalla facciata color smeraldo, situato all'imbocco di Notturn Alley, di fronte all'ingresso della Gringott ed accanto all'edificio dei Tabacchi da Tobias. La pianta pentagonale del negozio ospita due vetrine, quella di destra meramente espositiva di oggetti e piccoli quadri animati, inviti a fruire dell'analisi numerologica e/o similari e quella di sinistra con dei numeri danzanti (i numeri sono quelli che compongono il Quadrato magico del Sole) sospinti da una corrente d'aria in modo che i clienti possano introdurre la mano attraverso un foro nella vetrina stessa e sceglierne uno. Con tale numero è poi possibile richiedere un responso - tramite Ruota di Pitagora - ad una domanda scelta dal cliente stesso. L'interno del locale è stato rivoluzionato nel febbraio del 2078 con l'aggiunta di un soppalco che occupa la parte posteriore del negozio ed è accessibile attraverso una scala posta sul lato destro del locale; il soppalco è riservato al laboratorio aritmantico. Gli elementi di arredo e le strutture in legno sono prevalentemente di color smeraldo con alcune rifiniture dorate così che l'insieme dell'ambiente ha bisogno di essere costantemente illuminato dalla presenza di candele. A troneggiare sul bancone posto poco oltre il centro del locale, la riproduzione (ovviamente finta) dello scheletro di una Manticora. Ai lati della porta d'ingresso - in corrispondenza delle due vetrine - sono stati sistemati alcuni posti a sedere per giocare a Cluedotto (a sinistra della porta d'ingresso) o poter visualizzare l'intera collezione di Coccorane. Entrambe le iniziative risalgono al periodo post Hogwarts dei magati del 2068. Immancabile e sempre presente, il Calderone Zompettante si aggira per il locale importunando i clienti sino a quando non viene gettato qualcosa al suo interno.

La proprietaria è Anne Burton (pg).


Horizont Alley

Whizz Hard Books

Casa editrice la cui pubblicazione più famosa è “Il Quidditch attraverso i secoli

Il Cespuglio Farfallino

Situato quasi all’ingresso di Horizont Alley, il cespuglio farfallino è un negozio in cui primeggia un solo colore: il verde. La porta in legno, infatti, è verde salvia ed è incassata tra due vetrine quadrate. L’interno è della stessa tinta, oltre che ad essere affollato dai molti vasi e cesti ricchi di fiori e piante magiche, alcuni riposti per terra, altri sparsi su degli scaffali traballanti sulle pareti. Le finestre abbondano, ma foglie filtrano spesso la luce, dando l'impressione di ritrovarsi immersi in una foresta in movimento. Il bancone si trova dinanzi l’ingresso, e accanto ad esso sono impilati diversi vasi vuoti e dalle forme più stravaganti, di diverse grandezze.

Le proprietarie sono Florinda e Martha McDaffodil (png).

C.R.E.P.A.

Per tutte le informazioni sul C.R.E.P.A. visita questa pagina.

Il Bosco di Jord

Situato in Horizont Alley, tra la sede del CREPA e il DNA Café, il Bosco di Jord si presenta in stile regency, con ingresso posto a destra e un’ampia vetrina a sinistra, tutto interamente in legno d’ebano. L’ingresso è incorniciato da colonnine tortili decorate con foglie di edera, con in cima l’insegna intagliata in lettering runico riempito da un fondo dorato. In vetrina, ampia e illuminata da lucine mobili come fossero tante lucciole, si vedono sacchetti in stoffa con erbe essiccate, fiori, bacche e qualche talismano in legno e in pietra preziosa appeso sullo sfondo verde scuro, su cui è dipinto un paesaggio dei fiordi in inverno e prontamente animato. L’interno si estende in larghezza verso un centrale e candido bancone in legno bianco rettangolare: il fronte mostra tante piccole nicchie in cui sono esposte ampolle e contenitori in vetro. Una serie di candele profumano l’ambiente in cui convivono due anime. A sinistra, un’edera rampicante colora e avvolge tre espositori in olmo bianco contenenti erbe sfuse essiccate in teche trasparenti, affiancate da un’antica bilancia in ferro ancora funzionante. A destra, i freddi ghiacciai del nord Europa sormontano la libreria sospesa dalle forme irregolari, con le luci colorate di un’aurora boreale in movimento e frasi in norreno, senza traduzione, corrono dietro gli oggetti esposti: rune incise su pietra o legno, tarocchi, mazzi divinatori e talismani protettivi di divinità norrene. Cesti di vimini sparsi intorno al bancone offrono prodotti in sconto o piccole novità, mentre dietro il bancone è visibile: la libreria, affiancata da due ampie cassettiere lignee, con manuali dal sapore antico e titoli chiaramente non in lingua inglese, a cui s’intervallano barattoli in vetro e, sulla sinistra, una scala a chiocciola in ferro battuto che conduce a un secondo piano a uso privato. Il pavimento è in legno di faggio, mentre le pareti sono bianco panna, occasionalmente decorate con la comparsa di qualche pietra chiara a livello.

È possibile acquistare: -Prodotti Piante Magiche: Adone di Primavera, Afrodite, Bubotubero, Bulbi Balzellanti, Echa, Fagioli Sopoforosi, Fiore di Banshee, Frullobulbo, Fuoco Freddo, Pugnacio, Radigorda, Semi di Fuoco, Tentacula Velenosa, Footleaf; - Prodotti Piante non-magiche: Sambuco comune, Betulla, Faggio, Genziana, Ginestrino, Erica Purpurea, Mirtilli, Mora Artica, Moretti, Olmo, Papavero, Rododendro, Scilla Verna.

La proprietaria è Margit Ambjornsen (pg)

D.N.A. cafè

Il Day&Night Art Cafè è un locale che ha aperto a Diagon Alley nel 2070. Caffè letterario di giorno, Pub con eventi dal vivo di notte, è letteralmente diviso in due: A sinistra la zona caffè letterario dispone di diversi tavoli circolari di fattura differente tra loro, come spaiate sono pure tutte le sedie, le tazze, i bicchieri e così via. Una parete è composta da finestre che danno sulla strada, contornate da tendine che rendono il tutto più appartato. Le altre pareti sono occupate da librerie alte fino al soffitto, dove i visitatori possono affittare libri per il periodo di tempo che restano. C'è anche un soppalco con una saletta piena di poltroncine e divanetti per chi fa la tessera al locale: lì è decisamente più comodo fermarsi a leggere un libro e il consumo non è obbligatorio. A destra, la zona pub ha un'aria decisamente più moderna e pure qui ritroviamo tavoli, sedie e vettovaglie spaiati. Le luci sono di un tenue azzurro lilla. Ad una parete è addossato un palco sul quale si potranno esibire gli artisti invitati nel pub. A dividere questi due locali in uno è un muro attorno al quale corre l'ampio bancone, passando proprio davanti all'ingresso. Il locale, sia di giorno che di sera, serve bibite (sia calde che fredde) e semplici prodotti di pasticceria (non di produzione propria). La zona pub ovviamente ha pure alcolici, secondo le leggi consentite. La particolarità gastronomica del DNA Cafè viene servita nelle sere del weekend: si tratta di cocktail analcolici a cui vengono aggiunte piccole quantità di pozioni. Essendo le quantità molto limitate, gli effetti durano molto poco, in maniera proporzionata con ogni pozione originaria ma comunque mai più di un'oretta.

Il proprietario è Hector Witte (png).

WANDERers

Aperto nel 2079 e situato sul fondo di Horizont Alley, tra il DNA Cafè e il Museo delle Curiosità Babbane, il WANDERers si presenta a lettere dorate impresse sul vetro pulito di una porta con telaio nero che occhieggia la strada dall’alto di una manciata esigua di gradini. Al suo interno, le assi spesse del parquet di noce disegnano uno spazio raccolto e accogliente, in cui lo stile coloniale moderno dell’arredo scuro, con tanto di divani chesterfield, ricorda l’atmosfera di un gentlemen’s club d’altri tempi. Inaspettatamente fine nonostante le parti di veicoli che adornano le pareti a mo di quadri, lo spazio si compone di un desk per l’accoglienza clienti, una piccola sala d’attesa, un ufficio e un caminetto della metropolvere che funge da collegamento con la seconda parte dell’attività: il deposito mezzi. Sperso nelle campagne dello Hertfordshire, su cui si affaccia attraverso una trincea di finestre alte da cielo a terra ritagliate dentro pareti di pietra, lo stanzone quadrangolare fa da showroom per i veicoli volanti. Anche all’interno dello showroom è presente un ufficio che si affaccia a balcone sulle vetture, provvisto di scrivania, cataloghi, documenti e un mappacielo su cui progettare gli itinerari. Nota: il locale fornisce ai suoi dipendenti (qualora lo desiderassero) agevolazioni per il pagamento dell'esame di abilitazione alla guida di mezzi volanti.

Il proprietario è Sasha Scherbatsky (pg).

Museo delle Curiosità Babbane

Il museo si ripropone di mostrare le sottili differenze e similitudini esistenti tra il Mondo Magico e quello Babbano e mantenere un contatto sempre aggiornato per i maghi interessati sui cambiamenti tecnologici dei "cugini" oltre il muro del Paiolo Magico.

Il curatore è Richard Brown (png).

Storia
Nato dalla mente di Albus Silente per sensibilizzare i Maghi al Mondo Babbano ma rimasto solo un progetto su carta, fino al rinvenimento dei documenti da parte della Preside Hermione Granger. Aperto nel 2035 per volere della stessa Granger, il museo ha registrato un forte interesse iniziale scemato poi nel corso degli anni fino a divenire l'oggetto di "una domenica diversa" nelle famiglie di Maghi o meta dei fanatici babbinofili. Ha subito spesso minacce e danni alla struttura da parte di piccole organizzazioni di oppositori al concetto d'uguaglianza che, di fondo, il museo diffonde.
Al momento, oltre alle sporadiche visite, sopravvive grazie agli eventi - pomeridiani e serali - periodici dove i visitatori possono interagire con alcuni oggetti babbani, assistere a proiezioni di documentari sulla vita babbana moderna e ascoltare, in presa diretta, le testimonianze dei Maghi che si sono addentrati nel mondo babbano.

Sede
Diagon Alley, strada parallela alla principale, affianco al negozio di fuochi d'artificio magici e un locale attualmente vuoto. L'ingresso è facilmente riconoscibile per il colore verde acqua, leggermente sbiadito per le intemperie e il cartello ovale che reca la scritta "Museum of Muggle Curiosities". La scritta è riproposta in toto sul frontone in legno posto sopra la finestra e il portone di legno d'ingresso. L'ingresso, illuminato da un antico lampadario - convertito a fuoco magico per evitare incidenti - è composto da una grande Hall pensata per ricevere, al tempo, le comitive di visitatori e una lucida scrivania a funzione biglietteria e front-office.
Il museo vero e proprio si snoda in una struttura a spirale verso il basso, da cui si accede tramite la grande porta a battenti posta difronte il banco d’ingresso. La struttura è basata sul rendere possibili diverse soluzioni di tour. Seguendo il solo percorso di discesa è possibile seguire i livelli tematici quali:

  • “Storia”: che ripercorre in breve la vita prima dello statuto di segretezza e dopo, con il continuo relazionarsi nei vari eventi che sono succeduti.
  • “Vita Babbana”: dove, tramite manichini aritmaticamente mossi e diorami in scala 1:1, si mostra la vita moderna che i Babbani conducono, in situazioni tipo nelle grandi metropoli, le periferie, la campagna.
  • “Sport Babbani”: dove si mostrano i più famosi sport seguiti, con modellini dei campi a riprodurre gli schemi di gioco più conosciuti e le esecuzioni migliori degli atleti che hanno fatto la storia.
  • “Magie Babbane”: dove sono esposte le principali scoperte condotte negli anni e i risultati ottenuti, assieme, ovviamente, alle illustri figure che ne detengono la paternità.
  • "Arte Babbana": dove c'è un veloce viaggio attraverso le discipline artistiche principali in cui i babbani si contraddistinguono.
  • "Cucina Babbana": allo stesso modo del livello "Vita Babbana" fantocci animati simulano la preparazione dei piatti tipici e universalmente conosciuti delle varie cucine del mondo;
  • "Babbani e Maghi": l'ultimo livello è dedicato alle similitudini tra i due mondi e il concetto di Magia del Babbano moderno.

Ogni livello tematico ha due porte, una posta all'inizio del livello ed una alla fine. Altro non sono che gli ingressi che danno accesso a sale tematiche più grandi nelle quali si approfondisce in modo più completo l'argomento trattato. Ogni Sala Tematica ha spazi specifici in supporto ma tutte hanno, come base, un piccolo auditorium e una piccola biblioteca.
Alla fine del percorso principale e in ogni Sala Tematica vi è un ascensore meccanizzato che porta il visitatore al piano superiore del Museo, dove è locato il negozio di gadget dove è possibile comprare materiale babbano, fumetti di Martin Miggs e Muggly, il pupazzo di Dodo animato mascotte del museo. Una scalinata che fiancheggia l'ufficio del Curatore e i locali di restauro, questi ultimi visibili tramite un vetro magico resistente agli urti, riportano il visitatore alla Hall d'ingresso.

Globus Mundi Travel Agents

Si tratta di un’agenzia di viaggi situata accanto a Broom Brakes Service, ad Horizont Alley. L’edificio si presenta in maniera estremamente semplice: interamente in mattoncini lisci e chiari, dove l’unico tocco di colore viene dato dall’insegna -blu con scritte dorate- al di sopra della porta. l’interno stretto e lungo vede le pareti completamente rivestite di volantini con le offerte più convenienti per ogni meta turistica si possa desiderare, tanto che il colore delle stesse è praticamente impossibile da vedere, a destra e sinistra della porta si trovano dei divanetti, per permettere ai clienti d’attendere, in caso i commessi siano impegnati. sulla pareste a sinistra, poi, si susseguono due scrivanie, dinanzi alle quali son state posizionate due sedie per i clienti.

Il proprietario è Brian Scott (png).

Broom Brakes Service

Si tratta di un negozio situato ad angolo fra Horizont Alley e Carkitt Street, a fianco di Globud Mundi Travel Agents , specializzato nella ricalibrazione dell’incanto frenante delle scope. In mattoni grigi, l’angolo fra le due vie rimane smussato e quasi interamente nascosto al piano terra da scope addossate una sopra l’altra contro il muro. L’insegna a bandiera rettangolare è arrugginita e di un verde molto scuro, dove sotto al nome vi sono due scope incrociate fra di loro. Il locale è scuro e buio, privo di mobilio se non per il bancone in legno che si trova a qualche metro dall’entrata, dietro il quale c’è una porta che dà alla piccola officina. Addossate ad entrambe le pareti moltissime scope, tutte provviste di cartellino, in attesa che vengano ritirate dai loro proprietari.

Il proprietario è Daniel Wright (png).


Carkitt Steeet

W.W.F.F.B.

Nell'amplia sala, decorata da enormi cartelloni, pubblicità animate e simili su tutte le pareti (esclusa quella principale, dove c'è la porta aperta e un'ampia vetrata), ci sono vari tavoli e banchi. In fondo, dal lato sinistro, ce ne sono tre: Gadgets, Informazioni e Donazioni.

Ironfehrry

Inaugurato il 31 ottobre 2074, è un negozio di ferro incantato che produce manufatti di metallo di ogni genere, insieme alla vendita di oggetti di composizione mista. Una campanella tintinna in un misto di suoni allegri ogni volta che qualcuno apre la porta d'ingresso. Il negozio non è molto grande, ma è luminoso e pulito, con un vago odore di limatura di ferro. Le pareti sono di un arancio caldo e il pavimento in marmo chiaro. A metà di ogni parete partono dei ghirigori che si intrecciano cambiando colore lentamente, come se fossero dei rami di alberi che si snodano via via, dal bruno al rosso scuro, dal dorato al giallo chiarissimo e così via, senza però recare fastidio alla vista. In fondo c`è il bancone, con un vetro trasparente in cui sono celati piccoli oggetti di metallo prezioso o pezzi da collezione. Dietro al bancone c`è una rastrelliera con pezzetti di metalli diversi, mentre ai lati, dalla porta d`ingresso al bancone, si dipartono gli scaffali. Quelli sopra al bancone mettono in mostra strumenti storici usati nell`arte di forgiare il ferro, tra cui una piccola incudine su cui una miniatura di drago sputa una vampatella di fuoco a intervalli regolari. Una sola finestra dà sulla stradina da cui si intravede l`imbocco per Diagon Alley. Gli scaffali non rispettano l`ordine alfanumerico. Il primo che si incontra, il più grande e massiccio, reca incisa in alto una C dorata, contornata da un cerchio fiammeggiante, lungo i cui bordi ci sono dei numeretti. Al centro di questo scaffale c`è una vetrinetta che mette in mostra una divisa da forze dell`ordine, mentre gli scaffali laterali contengono altri dispositivi in ferro per difesa e protezione. Globi di luce illuminano gli scaffali adagiati alle pareti. Nei vari scaffali, divisi per categoria, sono riconoscibili materiali da sartoria, calderoni e oggetti associati alle pozioni, lamine per fabbricare talismani, cinghie e imbracature per cavalli alati e altri oggetti di composizione mista, quindi solo in parte di metallo, come spioscopi, spegnini, coperture di specchi comunicanti; in bella vista c'è una miniatura di un campo da Quidditch composto da vari metalli, con gli anelli luccicanti, e sotto una cupola un boccino d'oro che svolazza di qua e di là. In fondo al locale una botola nascosta porta nella zona non accessibile al pubblico, da cui di tanto in tanto salgono sbuffetti di vapore. L'unica vetrina del negozio cambia ad intervalli più o meno regolari, a seconda della stagione o di eventuali offerte in corso, durante le quali piccole miniature di draghetti di metallo svolazzano per la strada con dei piccoli buoni sconto attaccati alla coda, per chi riesce ad acchiapparli.

Il proprietario è Ismail Fehr (pg).

Secundus’ Broomsticks

L'insegna rettangolare del Secundus' Broomsticks cigola indisturbata sulla porta d’ingresso del locale che offre non solo ritocchi e riaccordamenti, ma anche vendita di articoli di seconda mano. La porta d’ingresso in rovere si apre su uno spazio di cui la prima cosa che colpisce è l’odore pregnante di qualche pozione per curare le ceste con le scope da riparare poste ai lati dell'ingresso. La pianta quadrangolare si sviluppa più in altezza che in profondità, accogliendo i clienti in un'atmosfera in cui i legni dei manici ed i rametti delle saggine mescolano le proprie fatture alla miscela di oli usati per le lampade che rischiarano il negozio. Sulla sinistra, una lunga scala a pioli permette di raggiungere gli scaffali più alti dispersi nella penombra almeno quanto alcune delle scope che - nella parte centrale della bottega - levitano insieme ai rispettivo cartellino su cui sono indicati caratteristiche e prezzo di acquisto. Nel retro del locale, un piccolo banco logorato dal tempo ospita i registri ed una teca in cui un boccino impazzito non più utilizzabile si solleva appena, esausto. Sulla parete alle spalle un vecchio poster di Karl Broadmoor - storico battitore dei Falcons sospeso diverse volte - occhieggia verso i presenti insieme alla scritta "usato è meglio, usato è da Falco".

Il proprietario è Aldred Draper (png).

Il Terzo Occhio

La bottega aperta dal 2077 è situata in disparte (tra Secundus' Broomsticks e Ink Brillae) rispetto ai negozi più rinomati della via principale di Diagon Alley. Dai colori pastello e vetrate variopinte, una porta in legno blu notte lasciata spesso socchiusa e un delicato aroma di tè che investe chiunque si ritrovi a passeggiare nei suoi pressi e che, una volta varcata la soglia, si fa appena più insistente. All'interno, ad attirare l'attenzione, è il soffitto incantato raffigurante un cielo stellato dove le costellazioni si palesano ad occhio nudo quando non ci sono piccole nuvole scure e coprirle. Diverse mensole storte sono fissate alle pareti azzurrine, al di sopra libri di divinazione e astrologia si alternano per dare un ampio range di scelta a chiunque sia intenzionato a studiare le suddette materie. Vi sono vetrine ben sigillate, in un angolo, nelle quali sono stipate le sfere di cristallo, le tazze da tè, le tazzine da caffè, i tarocchi, gli incensi, i pendoli, i cristalli e in generale tutta la merce utile alle varie tipologie di lettura da parte di Noctis e acquistabili dai clienti (studenti e adulti). A terra, su un pavimento di legno bianco, vi è un tappeto scuro probabilmente posizionato con cura per nascondere i segni di usura al di sotto. A completare il quadro ci pensano delle poltroncine sparse con tavolini annessi utilizzabili da chi volesse studiare in loco o volesse farsi leggere il passato/presente/futuro, oltre ad enormi teche a muro al cui interno brulicano ragni di svariate dimensioni in quelli che, a conti fatti, sono habitat ricreati ad hoc per non farli soffrire. Il bancone è poco distante dall'ingresso, lì dov'è posizionata la cassa. Alle sue spalle si trova una porta che conduce al magazzino/retrobottega dove sono stipati e catalogati gli oggetti. Non manca un piccolo camino a parete, all'incirca a metà del negozio, acceso durante i periodi invernali.

Il proprietario è Noctis Blair (pg).

Second-Hand Robe Shop

E' un negozio non troppo anonimo, dai mattoni tinteggiati completamente di corallo, di abbigliamento di seconda mano. La porta in legno si affianca ad una vetrina lunga e stretta, dalla quale è possibile vedere all’interno. Nel locale, tre file di bassi stand espositivi in legno -sui quali sono posati cappelli e guanti- creano tre stretti corridoi che conducono al fondo del locale. Il bancone si trova proprio lì, ed è alla destra di questo che si accede ai camerini.

La proprietaria è Priscilla Nox (png).

Ink Brillae

Lungo Carkitt Street, accanto all'E.A.T. Cafè, è un'insegna magicamente illuminata indica l'ingresso alla bottega, dalle vetrate grandi e marmorizzate. Queste ultime non consentono una chiara visuale dell'interno ma, una volta aperta la porta d'ingresso, ci si trova in un ambiente abbastanza luminoso, pieno di quadri alle pareti con vari sketch di tatuaggi - animati e non - incorniciati in varie grandezze - compresa una tela con una piuma prendi-appunti a fare da memorandum degli appuntamenti; un bancone con sopra un calderone, ampolle e piume di varie forme al centro della parete principale di fronte all'ingresso, su cui vi sono anche due porte scure e sempre chiuse, una libreria piena di libri ed un lettino con a fianco un piccolo sgabello. Le pareti grezze, grigio chiaro, fanno sentire la chiara mancanza di una mano d'intonaco, ma i mattoncini rossi agli angoli delle quattro pareti tentano di dare un senso a tutto l'insieme, così come il parquet chiaro e basic.

La proprietaria è Raeni Sinclair (pg).

Robivecchi

Si tratta di uno Junk shop, un minuscolo negozio situato tra Tilba’s Trusty Tomes e Second-Hand Robe Shop, che vende cianfrusaglie e oggetti di seconda mano come bacchette rotte, scaglie di ottone sbilenche e vecchi mantelli ricoperti di macchie di pozioni. La porta in legno sbiadito si apre al di sotto di un’insegna a forma di bottone, su cui è stato inciso -seguendo la circonferenza- il nome del negozio. Le due vetrine ai lati della porta sono incredibilmente strette e non forniscono nessuna visuale all’interno.

E.A.T. Café

Affacciato su Carkitt Street l'EAT ha portato avanti con orgoglio la trasformazione da club scolastico a brand riconfermandosi come luogo ottimale per spendere tempo con i propri amici e colleghi, rilassarsi e godersi cappuccini, dolci artigianali o un aperitivo. L'interno del locale richiama uno stile shabby chic con i suoi tavoli in legno scuro e si divide in tre zone di cui due sono adibite per il pubblico: la sala principale accessibile dall'ingresso ospita buona parte della clientela durante l'orario di apertura e si affaccia direttamente sul bancone dove sono esposti i prodotti dolci e salati preparati ogni giorno dallo staff del locale. Per i più solitari è disponibile una discreta scelta di libri dalla piccola sezione "Lascia un libro, prendi un libro". Dietro l'iconica porta blu si trova un piccolo giardino d'inverno con quattro tavoli e immerso nel verde. Il vetro a circondarlo lo rende una piccola oasi in ogni stagione ed è possibile prenotarlo per goderselo appieno. L'ultima è la cucina che seppur non sia aperta al pubblico ha una piccola finestra di fianco al bancone da cui arrivano gli ordini più particolari richiesti nel corso della giornata. I clienti possono ordinare dal menù fisso o sbizzarrirsi con le specialità stagionali offerte dal locale, così come piccole golosità a edizione limitata create appositamente per festività e collaborazioni. L'EAT apre sempre alle sette del mattino e chiude alle sette di sera dal lunedì al giovedì, alle nove nel week end.

Il proprietario è Hazel Grouse (pg).

Tilba’s Trusty Tomes

Situato nei pressi di Robivecchi, è una libreria di libri usati. All’esterno appena sotto alle vetrine verde scuro si trova una stretta mensola dove sono messi in esposizioni alcuni volumi con la costola verso l’alto, la porta d’ingresso si trova al centro, rientrante. Non molto grande, gli scaffali sono ordinati a differenza di molteplici pile di volumi a terra ancora da catalogare. Il negozio vende qualsiasi genere e vi si possono trovare anche libri fuori produzione; è qui che si possono comprare anche tutti i volumi scolastici di Hogwarts a prezzo ridotto, anche molto basso in base allo stato del libro.

La proprietaria è Alyce Mitchell (png).

Trelùcis

Situato nei meandri di Carkitt Street, dall’esterno si presenta non troppo grande. Si può osservare ll’interno da una vetrina abbastanza ampia, alla destra della quale si trova una porticina, che conduce -appunto- nel negozio. Il clima cupo sembra essere gettato all’interno: illuminazione fievole, tramite candele che pendono da un lampadario centrale, che getta radi sprazzi di luce sul pavimento in legno. Il complesso non è molto ampio, infatti dalla porta al bancone passano appena sette/otto metri. Le pareti sono tinteggiate d’un verde così scuro da sembrare nero, e su di esse sono affissi numerosi quadri e fotografie -i cui soggetti tengono insistentemente gli occhi puntati sull’eventuale cliente, contribuendo all’aria inquietante del luogo. Il bancone occupa tutta la larghezza del negozio; su di esso sono poggiati oggetti disparati, partendo da illuminazioni suppletive (quali candele tenuti in candelabri dorati), gioielli vari da esposizioni, un teschio di dubbia provenienza e tutte le aggiunte del caso. Dietro di esso si scorge una porta, che conduce al laboratorio (neanche esso troppo grande, ma illuminato sicuramente meglio della sala principale, nella quale vengono accolti i clienti). Vende gioielli e argenteria: ogni pezzo è unico, incantato -se richiesto- e creato dal proprietario o dai suoi dipendenti.

Il proprietario è Dorian Edward Roberts (png). Fiero Serpeverde, si premura d’accogliere ogni cliente con un sorriso sghembo, che però raramente giunge a coinvolgere quegli occhi tremendamente azzurri che si ritrova. Uomo sulla quarantina, lavora nel negozio di famiglia da quando ha conseguito i M.A.G.O. ad Hogwarts (2053), divenendone proprietario nel 2061 circa. Bacchetta perennemente alla mano, forse più per sicurezza, visto che non ha mai avuto bisogno di usarla: probabilmente, è la sua stessa presenza a scoraggiare eventuali malfattori.

Il Reparo

È un negozio di oggetti di seconda mano. È stretto e basso e ha un'aria polverosa e in disuso, ma l'animazione sopra l'insegna è piuttosto vivace: una bacchetta che continuamente ripara vecchi oggetti e la scritta 'Reparo' che spunta fuori a intervalli più o meno regolari. All'interno c'è un bancone, precisamente a pochi passi e di fronte all'entrata e tutt'intorno, su pile o su scaffali, sono esposti i vari oggetti: vecchi, evidentemente già usati molte volte, ma in uno stato accettabile.

Il proprietario è Charles Knight (png).