Rituali

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Per Rituale si intende ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito seguendo norme e prescrizioni codificate. Nei Rituali Magici le norme sono da ritrovarsi in formule, regole, gesti, movimenti e vari atteggiamenti che necessariamente devono essere seguiti scrupolosamente per lo svolgimento del Rituale stesso.
Il Rituale diverge dalle altre pratiche magiche per l’applicazione metodologica e impersonale, che può ricordare la preparazione di una pozione. Proprio per il rigore di questa pratica, la teoria ritualistica è stata studiata da Aritmanti che hanno delineato il codice indispensabile per ogni tipo di Rituale.

Introduzione ai Rituali

Il concetto di Rituale è imprescindibile dall’Aritmanzia dal momento che si ricorre a figure geometriche, regolari o meno, a numeri e secondo alcune regole fondamentali a sequenze di rune. Per questo, non esistono Rituali Runici che non si affidino all’Aritmanzia, ma esistono Rituali Aritmantici senza alcun tipo di nozione di Antiche Rune. I Rituali Runici, anticamente trovati su altari di pietra, si costituiscono di elementi geometrici come le più comuni circonferenze e gli elementi runici compresi nel Futhark.
È importante sottolineare che anche un rituale minimamente composto, cioè costituito dai singoli elementi di base – scritti più sotto - ma non eccessivamente elaborato, sviluppa magia e può provocare conseguenze di intensità variabile, tanto superficiale quanto grave.

Ogni Rituale è composto da tre punti fondamentali:

Campo di Attivazione
Ovvero la porzione di superficie interessata dalla magia ritualistica, generalmente interna ad una figura geometrica. La scelta della superficie è di fondamentale importanza e generalmente si tratta di un terreno, un pavimento, una superficie generica, debitamente ampia e che possa sopportare il carico previsto.
Elementi Costitutivi
Ovvero figure geometriche e non, numeri, rune, pietre, oggetti generici o Elementali, che definiscono l’intenzione del Rituale e la sua struttura.
Il primo elemento costitutivo è generalmente la figura che viene signata o incisa e che va a definire il campo di attivazione. Gli altri elementi sono da signare o posizionare in determinati punti del Campo di Attivazione, seguendo lo studio teorico sia in termine di quantità e sia di posizione tale per la quale l’effetto del rituale porti all’obiettivo. Per quanto riguarda i Numeri, questi devono rappresentare Livelli d’Azione connessi al fine del Rituale, mentre le Rune devono condurre ad una frase di senso compiuto che richiami all’intento stesso del Rituale. Nonostante la teoria non abbia ancora regolamentato il bilanciamento tra Numeri e Rune, la pratica sembra aver codificato due regole:
  • nei Rituali, denominati misti, quindi composti da elementi numerici e runici non dovrebbero essere presenti più di tre Rune, così da limitare con la rigidezza aritmantica l’energia sprigionata dal Caos naturale;
  • può essere presente l’intero Futhark che provvede all’equilibrio del caos runico.

Gli altri oggetti devono essere chiaramente coerenti con il fine ultimo Rituale.

Formula di Rito
La Formula è l’elemento attivante che permette di unire e completare gli altri due punti del Rituale. Il codice prevede che debba soddisfare esplicitamente la richiesta per cui si elabora il Rituale, così che sinteticamente racchiuda il motivo, l’intenzione o la concessione desiderata attraverso una frase da pronunciare a voce alta.

NB: La formula può essere elaborata in qualsiasi lingua, attualmente parlata (italiano, inglese, ecc) o anche considerata morta (latino, inglese antico, ecc).

Fasi dei Rituali

L’approccio ai Rituali si compone della fase teorica indispensabile per cogliere e coprire tutti gli aspetti relativi all’obiettivo, e quella pratica che segue tre stadi:

Inizio
La fase di partenza coincide con l’individuazione e la definizione fisica del Campo di Attivazione tramite incantesimo tracciante.

NB: Agli studenti è consigliato disegnare una circonferenza preparatoria, o una forma ausiliaria, per il perfetto tracciamento delle figure geometriche regolari o meno. Questa deve essere segnata senza l’uso della magia per non impattare con la costruzione magica del rituale e debitamente cancellata, totalmente o parzialmente, prima di procedere allo step successivo.

Procedimento
È costituito dall'apposizione di tutti gli Elementi Costitutivi all'interno o sul limitare del Campo di Attivazione. Nel caso in cui figurino Rune e Numeri, la prassi pretende che siano inseriti contemporaneamente. Qualora ciò non fosse possibile, è preferibile rievocare prima le Rune dal Caos e successivamente i Numeri, che andranno a riequilibrare il Campo d'Attivazione. Eventuali oggetti, Elementali o sacrifici devono essere sistemati in un secondo momento. Nel posizionare gli elementi costitutivi, si consiglia al ritualista di rimanere all'esterno del campo di attivazione ed entrarvi alla fine, a meno che il rituale richieda la partecipazione attiva del castatore all'interno del campo stesso.
Termine
La conclusione di un Rituale con la Formula di Rito che amalgama le diverse componenti del Rituale tra di loro attingendo anche al potenziale magico e alla concentrazione insiti nel/i realizzatore/i del Rituale stesso.

Tipologie dei Rituali

Un’ulteriore suddivisione dei Rituali riguarda la loro natura intrinseca. Le categorizzazioni riguardano quindi i Rituali di Iniziazione, di Passaggio, Curativi, Rigenerativi, di Espiazione, Propiziatori, Conoscitivi, di Invocazione, di Potenziamento, di Confinamento e di Magia Oscura.

Rituali di Iniziazione

Sono una tipologia di Rituali Magici diventata ormai obsoleta. In origine questo genere di Rituale veniva utilizzato esclusivamente con lo scopo specifico di "affiliazione" di una o più persone ad un gruppo o per "stipulare un patto", senza che questo implicasse stringere Voti Infrangibili. I Rituali di Iniziazione sono quindi conosciuti sin da quando si ha memoria della Magia, sebbene dopo il periodo medievale abbiano acquisito via via l’accezione che persiste ai giorni nostri. Sono praticamente andati ad estinguersi, ma per memoria storica la categoria rimane.

Rituali di Passaggio

Implicano una transizione di tratti o caratteristiche, tramite uno scambio biunivoco o una semplice acquisizione unilaterale, direttamente a carico di chi esegue il Rituale o della persona o oggetto che lo subisce - ovviamente a seconda dell’impostazione del Rituale. Nel caso lo scambio avvenga con un soggetto non consenziente, il quantitativo di energia magica è dispendioso, data la necessità di costringere la volontà dell'altro a piegarsi al volere del Rituale (in OFF è obbligatoria la presenza di un fato).

Rituali Curativi

Rientrano in questa categoria tutti i Rituali che hanno una finalità medimagica e terapeutica e che quindi vengono compiuti sugli Esseri Umani.

Rituali Rigenerativi

Sono Rituali di Cura e di Rigenerazione realizzabili su Esseri Viventi (animali, creature, piante) oppure su oggetti. Implicano quindi una rigenerazione, un processo atto a ripristinare le caratteristiche originarie di un soggetto/oggetto.

Rituali di Espiazione

Rientrano in questa particolare tipologia tutti i Rituali che portano alla liberazione da un vincolo o una costrizione (un tratto caratteristico, una maledizione, un malocchio, un ricordo, etc.). In base all’attaccamento e alla forza di questo particolare di cui ci si vuole liberare, ci potrebbe essere la necessità di ricorrere all’utilizzo di un sacrificio, ricadendo quindi nella sezione di Magia Oscura.

Rituali Propiziatori

Vi rientrano quei Rituali realizzati per ottenere il favore della sorte, rendendola propizia per il raggiungimento o l’ottenimento di un obiettivo. Sono quelli che derivano dall'Antica Religione, fortemente legati alle sue tradizioni e ai suoi cicli stagionali, oltre che alle sue credenze e alle sue usanze. Alcuni di questi rituali rimangono appannaggio delle Organizzazioni più antiche, ad esempio l'Ordine dei Druidi di Stonehenge o l'Associazione delle streghe di Salem. Altri rituali propiziatori, invece, sono stati diffusi e implementati nei secoli, permettendoci così di usufruirne ancora oggi.

Rituali Conoscitivi

Hanno lo scopo di manifestare in maniera comprensibile un evento sconosciuto o nascosto. Si suddividono a loro volta in:

Rituali di Rivelazione

Il loro scopo è di svelare i procedimenti complessi di cui sono costituite le fatture relative a oggetti e artefatti magici. A seconda dell'abilità del Realizzatore, questi rituali possono rivelare i sigilli, le rune, le forme geometriche e qualsiasi altra struttura magica dell'oggetto esaminato. Possono anche essere realizzati sulle Pozioni per carpirne gli ingredienti e le loro quantità.

Rituali di Introspezione

Sono quei rituali volti alla conoscenza di caratteristiche personali e intrinseche del proprio essere, tanto profonde da non risultare conoscibili tramite incantesimi e tecniche divinatorie. Per questo il castatore è tenuto a realizzarli esclusivamente su se stesso o, se richiesto dalla situazione, su soggetti necessariamente consenzienti. In caso di consenso negato, il castatore sarà impossibilitato a proseguire ed il rituale risulterà nullo.

Rituali Divinatori

Sono Rituali che, seppure utilizzino Rune e Numeri nella loro realizzazione, sono fortemente legati alla Divinazione. Possono rivelare e/o fare previsioni su un evento (passato, presente o futuro), ma il loro esito è sempre fortemente incerto, in quanto gli avvenimenti possono essere facilmente influenzati da altri fattori esterni. I maghi e le streghe con la Vista hanno una maggiore probabilità di riuscire a leggervi qualcosa di più veritiero.

Rituali di Invocazione

A seconda degli Elementi Costitutivi, questi rituali permettono di richiamare Spiriti e Demoni dallo stato in cui normalmente si trovano, esterno alla comprensione umana. È necessario tenere a mente che il rituale invoca creature già esistenti, quindi non ha alcun ruolo nella nascita di nuove creature. In particolare le due categorie di creature, magiche e oscure, che possono essere evocate sono:

  • gli Spiriti (Banshee, Bogie, Fantasma, Geni, Jikininki, Marciotto, Piota, Poltergeist, Rusalki, Spiritelli, Spiriti Elementali, Spiriti Totem)
  • i Demoni da Evocazione (Batmole, Bedim, Dubaku, Erinni, Lebvog, Larve, Periton, Rag'nak, Shadem, Stalker)

Rituali di Potenziamento

Sono tutti quei Rituali che implicano nella loro esecuzione il reale e concreto miglioramento del soggetto od oggetto che li subisce, in base alla scelta degli Elementi Costitutivi e al target. Se realizzati su oggetti inanimati, possono prevedere un upgrade delle potenzialità dell'oggetto o l'assimilazione di una capacità nuova. Se realizzati su esseri viventi, invece, il miglioramento agirà come potenziamento di abilità preesistenti. Combinare potenziamenti eccessivi con una particolare natura intrinseca del Rituale potrebbe sfociare nella Magia Oscura.

Rituali di Confinamento

Rientrano in questa categoria diversi tipi di rituali. Il confinamento è generalmente inteso come circoscrizione di un essere vivente (umano, creatura, pianta) o di un oggetto inanimato ad una determinata porzione di spazio. In questo caso le potenzialità, magiche e non, dell'essere o dell'oggetto in causa saranno vincolate alla porzione di confinamento. Ciononostante, tra le finalità di tali rituali è prevista anche l'azione difensiva. Questa è volta a delineare un'area entro la quale il castatore o il target (essere vivente o oggetto inanimato) può agire in sicurezza, protetto dagli eventi che si susseguono all'esterno della zona di confinamento.

Rituali di Magia Oscura

Meno influenzati dalle dinamiche evolutive dei Rituali Magici nel tempo, la classificazione dei Rituali in questione è anche la più immediata a livello concettuale, per quanto possa essere limitativo assimilarli al netto contrario della Magia Bianca. Per potersi definire tale, un Rituale di Magia Oscura prevede necessariamente:

  • un sacrificio, umano o animale o di un oggetto rappresentativo
  • un numero maggiore di Elementi Costitutivi, disseminati non solo lungo il perimetro del Campo di Attivazione, ma spesso anche al suo interno
  • riferimenti concreti ad almeno uno degli Elementi Naturali, se non direttamente a tutti e quattro.

La Formula è presente nella quasi totalità dei casi, ma esistono comunque delle eccezioni in cui, più che ad una vera e propria formula, si fa ricorso invece ad un'attivazione del Campo del Rituale distribuita su più tappe, da eseguire in una specifica sequenza. I Rituali Negromantici sono ovviamente inclusi in quelli di Magia Oscura.

A livello scolastico, lo studente riesce a portare a compimento i più semplici Rituali, almeno sino al conseguimento dei M.A.G.O.. Per quanto riguarda quelli di Magia Oscura si può affermare con certezza che, data la loro complessità e diversità all'interno della stessa categoria, l'istruzione ricevuta ad Hogwarts non fornisce gli strumenti per la realizzazione di Rituali del genere, anche perché la trattazione dell’argomento è esclusa o al massimo accennata in maniera rigorosamente teorica.

Controrituali

Il Controrituale è la pratica aritmantica volta a fermare o annullare gli effetti di un Rituale precedentemente attivato.

I Controrituali sono Rituali veri e propri e si basano sulle stesse leggi che li regolano sia per quanto riguarda la presenza del Campo di Attivazione, degli Elementi Costitutivi e della Formula di Rito sia per le fasi necessarie per la loro attivazione.

I Controrituali, per essere ritenuti tali e per poter svolgere la loro funzione, necessitano di tre punti fondamentali indispensabili. Essi sono:

  • studio ed analisi degli Elementi Costitutivi del Rituale Aritmantico che si vuole contrastare poiché è su di essi che si deve basare la scelta degli Elementi Costitutivi del Controrituale;
  • il numero 7, legato alla branca dei Controincantesimi, deve essere presente in uno dei Punti Fondamentali del Controrituale (Campo di Attivazione, Elementi Costitutivi o Formula di Rito come valenza);
  • a Formula di Rito deve avere una valenza simmetricamente opposta a quella del Rituale da annullare mantenendo per assodata la centralità del numero cinque nel calcolo di tale simmetria (es. la formula del rituale ha valenza 8, il suo speculare è il 2, la formula del controrituale deve avere valenza 2).