Cavalierato di Mornay (Statuto)

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Stemma e anello

Anello

Lo stemma araldico dell’ordine è rappresentato da una Fenice nera ad ali spiegate su campo rosso. Questi colori devono essere indossati in battaglia da ogni cavaliere, nonostante ogni famiglia nobile appartenente al cavalierato possieda anche un proprio stemma personale.
Durante il Giuramento viene inoltre consegnato ad ogni neo Alfiere un anello in argento brunito con il simbolo della fenice. Oltre al valore simbolico, l'anello è incantato in modo da fungere da sistema di comunicazione, con simboli a rilievo all'interno che assomigliano ad un alfabeto cuneiforme. L'anello viene dunque usato per convocare i cavalieri sull'isola, richiedere rinforzi, inviare ordini e comunicazioni agli ufficiali.


Carattere d’esclusività ed universalità

Nelle terre dei cavalieri vengono applicate le leggi dei cavalieri, questa è la prima legge di uno statuto derivante dall'accordo tra le Mornay e il Ministero della Magia Inglese dopo durature trattative. Uno statuto che ha visto alcuni preliminari accordi nel corso dei secoli ma con un progetto definitivo approvato bilateralmente solo nel 1985. Questa prima legge apre lo Statuto di Mornay e mira ad attribuire un carattere d’esclusività e d’universalità al Cavaliere Generale Maggiore nelle sue terre, avendo premura di definire molto precisamente le terre dei cavalieri e i medesimi caratteri.
S’intendono per 'Terre di Mornay' non solo l'isola dei cavalieri ma anche tutte quelle terre occupate, seppur provvisoriamente, da accampamenti, tende, edifici che risultano avere una valenza diplomatica. Per l'occupazione di terre che vedranno costruire un accampamento per un assedio, per uno o più incontri diplomatici, per battaglie e altre motivazioni, è necessaria l'autorizzazione del Cavaliere Generale Maggiore e il visto del Ministero della Magia Inglese e questo sempre se la motivazione non è legata a motivi di urgenza o di sicurezza, per la quale i capitani e i comandanti dovranno motivare successivamente le loro scelte. In queste terre, dovranno essere considerate leggi magiche e babbane ma la legge di Mornay ha valenza primaria rispetto qualsiasi altra legge nelle medesime terre.

Carattere lealtà

Ogni cavaliere dovrà agire con onore e lealtà, con giustizia e parsimonia; dovrà rispettare leggi ed adempiere con disciplina ed onore i suoi doveri nei confronti della patria e delle istituzioni magiche. La parola di un cavaliere è un vincolo infrangibile e la fenice che viene indossata dai cavalieri rappresenta un nobile ordine che non dovrà essere disonorato. Ogni cavaliere ha il dovere di proteggere la magia e tutti coloro che ne fanno uso. Ogni abuso, ogni violazione, ogni comportamento disonorevole o illecito, ogni violazione del regole di buona condotta e di lealtà verranno adeguatamente sanzionate e punite. Questo capitolo dello statuto identifica i principali valori fondamentali cui deve essere fornito un cavaliere, per questo motivo una qualsiasi loro violazione porterà un congedo con disonore deciso dall'organo giurisdizionale di Mornay (Vedi processo a Mornay) o una retrocessione di grado con una sanzione pecuniaria che dovrà essere irrogata nelle casse di Mornay. Un cavaliere non è indipendente a se stesso, un soldato coopera e collabora per rappresentare questo sacro ordine. Per questo un cavaliere che presenta delle attitudini sanguinarie e sadiche viene immediatamente espulso dall'ordine stesso in quanto disonora non solo se stesso ma l'intera organizzazione. Diversa è la situazione in cui un cavaliere sia brutale e miri ad uccidere durante una battaglia, essendoci una legge successiva che lo permette. Un cavaliere non necessariamente deve essere un nobile ma deve, comunque, dimostrare alcuni valori fondamentali quali lealtà, dovere, onore, rispetto, giustizia e così via.

Carattere d'indipendenza

I Cavalieri si muovono in gruppi compatti, non agiscono individualmente e la loro ronda avviene compattamente assieme a soldati di rango similare o superiore; cavalieri di rango superiori provvederanno a spartire le ore lavorative che, tuttavia, potranno essere prolungate anche senza la possibilità di avviso, in caso di urgenza o di pericolo. Ogni cavaliere, tuttavia, in gruppo o individualmente, durante le ore lavorative e durante la sua vita privata, può procedere all'arresto di qualsiasi individuo si macchi di gesta illecite. Qualora il crimine commesso sia effettuato da più persone e il soldato non abbia rinforzi tali da coadiuvarlo, ha il dovere di avvisare le terre di Mornay o richiedere una ronda di auror alle autorità ministeriali; ha anche il diritto di poter procedere all'arresto se lo ritiene opportuno e se ritiene non ci siano rischi per maghi o babbani nelle vicinanze. Ogni soldato ha, infatti, la possibilità di fermare e decretare lo stato di fermo per i medesimi soggetti, portati a Mornay la loro colpevolezza verrà giudicata in un giusto processo in tempi celeri e se l'attività non dovesse risultare illecita sarà libero di essere scortato, sempre in maniera segreta affinché le terre di Mornay non vengano scoperte, nel luogo in cui la cattura è sopraggiunta; in caso contrario il tipo di sanzione o repressione sarà decisa dall'organo giurisdicente. Qualora i crimini vengano commessi davanti una falange di soldati in pieno esercizio lavorativo, i medesimi hanno l'obbligo di procedere alla cattura e allo stato di fermo, ogni imperizia e ogni superficialità sarà punita in base alle leggi di Mornay. Qualora i crimini vengano commessi da uno o più individui dinanzi un soldato atto nella sua vita privata e dovessero risultare lesivi di diritti umanistici fondamentali, il cavaliere ha piena discrezione di attività ma nel caso non riuscisse o decidesse di evitare l'attacco, dovrà reperire mediatamente forze armate o ministeriali per procedere alla cattura. Ogni attacco volto nei confronti di maghi o babbani, ogni distruzione del patrimonio nazionale, ogni atto terroristico, e in genere ogni gesto contrario alle leggi di Mornay, alle leggi ministeriali, alle leggi babbane viene ritenuto illecito. E' altresì ritenuto illecito ogni gesto ritenuto illecito dagli stessi soldati, cui verranno valutati di caso in caso

Carattere di Autonomia in guerra

E' vero che un cavaliere sanguinario e sadico, che ama la guerra e la violenza, verrà istantaneamente espulso dall'ordine ma è anche vero che c'è una marcata distinzione tra personalità sadica e sanguinaria e brutalità in guerra. A tutelare l'ordine e i soldati che ne fanno parte c'è una legge successiva che tende a riguardare lo stesso operato in guerra dei soldati. Ogni soldato, nell'esercizio delle proprie mansioni, durante una battaglia, durante un assedio o durante tutte quelle circostanze che richiedono adeguate abilità militari non sono imputabili come capi d'accusa. Ogni cavaliere ha la possibilità di respingere un attacco per tutelare se stesso e i suoi confratelli, potendo arrecare danni gravi o mortali all'autore dell'illecito. Quindi, un cavaliere che respingerà un attacco mirando ad uccidere durante la battaglia non sarà punito come invece lo sarà un soldato che decida di compiere torture, totalmente vietate nell'ordine, o percosse nei confronti dei prigionieri.

Carattere di Giustizia

Al carattere precedente viene aggiunto questo, in quanto mira a rafforzare le precedenti parti della convenzione. Per quanto un cavaliere ha la possibilità di agire anche in via diplomatica e per quanto ogni cavaliere ha possibilità di ottenere prigionieri (ma non un dovere, salvo che non ci sia un ordine diretto che richieda la cattura di un assalitore) un cavaliere dovrà agire sempre con giustizia. Non è permessa la vendetta personale, non è permessa la giustizia personale verso prigionieri sanguinari. La giustizia di Mornay è rappresentata dall'organo giurisdizionale dello stesso ordine e solo esso ha diritto di vita o di morte su uomini che verranno catturati. Lo statuto ha premura di definire il termine prigionieri al fine di rendere quanto più chiaro il termine giustizia: Per prigioniero s'intende quella figura che al termine di una battaglia risulterà inerme ed impedito nei movimenti, incapace di ledere in alcun modo la vita dei soldati; esso verrà privato della libertà ma non del rispetto di uomo. Dovrà essere portato a Mornay o in terre segrete se il Comandante lo ritiene opportuno, allestendo una temporanea prigione. Il prigioniero verrà trattato da tale ma non gli saranno impediti viveri e procacciamenti durante l'attesa del processo; è in ogni caso vietata l'uso della forza, salvo che non sia necessario e per motivazioni di sicurezza (come ad esempio la fuga del prigioniero stesso), è vietato l'utilizzo di qualsiasi genere di tortura totalmente punita con il ripudio e con il congedo disonorevole. Il cavaliere comandante dovrà fare di tutto per tutelare la vita del prigioniero una volta deciso di portarlo in terre segrete, qualora abbia catturato un ricercato internazionale o per motivi di segretezza. In caso d’attacco nemico, il comandante avrà piena indipendenza nei suoi ordini, dovendo agire con caratteri di diligenza e buona fede, scegliendo la situazione che riterrà più giusta ed adeguata per la situazione. La fuga del prigioniero per via di una forza armata nemica non porterà alcuna colpa al comandante, viceversa potranno esserci capi d'accusa se la fuga del prigioniero non sarà coadiuvata da altre persone, dovendo dimostrare di aver fatto tutto il necessario per allestire le misure di sicurezza idonee. Lo stesso vale per il capitano, se ci sarà una cattura in mancanza di soldati di grado inferiore; è sconsigliabile portare in terre segrete un criminale se invece il rango del soldato risulta essere solo quello di maggiore, non avendo una perfetta strategia militare e viste le responsabilità che possono conseguire è preferibile che porti immediatamente il prigioniero nelle terre di Mornay.

Provvedimenti d'urgenza

In caso di dubbio nell'interpretazione di una legge, in caso d’emergenza e di sicurezza nazionale o mondiale, nel caso in cui il cavaliere debba prendere decisioni di medio o d’elevato rilievo e in ogni caso per mancanza di ben precisa disposizione normativa, che essa provenga da Mornay o dal ministero della magia, un soldato di qualsiasi rango può valutare le alternative che possono presentarsi scegliendo quella che crede meglio opportuna. Dovranno essere richiesti alcuni requisiti affinché il soldato possa prendere decisioni del genere, come buona fede, diligenza e soprattutto diplomazia. Cosa significa? Significa che in caso di dubbio o in caso si presenti una circostanza inaspettata e non prevista, in mancanza di ordini provenienti da cavalieri di rango superiore o semplicemente in mancanza di una vera e propria legge magica che ne definisca la fattispecie, il cavaliere in questione ha la possibilità di prendere una decisione che non sarà valutata come una vera e propria legiferazione, bensì come un provvedimento d'urgenza. Dovrà motivare le sue scelte a cavalieri di rango più alto, ma non potranno ricadere capi d'accusa per il suo operato, anche qualora dovesse risultare errato e specie se la decisione d'emergenza è stata adottata da cavalieri di rango inferiore; questo sempre premettendo che le gesta compiute dal soldato non implichino gesta riprovevoli o ripudianti per la quale decisione sarà valutata dal Cavaliere Generale Maggiore e sempre avuto un processo che permetta il cavaliere imputato di motivare le sue gesta e sempre tenendo presente che Mornay è autorizzata nell'utilizzo del veritaserum per coloro che verranno sottoposti ad un giusto processo. E' da premettere anche che i cavalieri si muovono ad agiscono in gruppi e mai singolarmente, se dovessero presentarsi motivi d'urgenza per la quale più cavalieri di basso rango ma di stesso grado debbano adottare provvedimenti d'urgenza, essi dovranno essere votati a maggioranza dei soldati presenti; qualora le circostanze richiedano celerità, possono essere prese decisioni e provvedimenti singolari ma i medesimi provvedimenti possono anche non essere adempiuti dai confratelli. Ogni gesto compiuto in circostanze simili sarà adeguatamente analizzato successivamente in terre comuni.

Processo

Per quanto riguarda il processo di Mornay, esso è composto da un organo collegiale di tre giudici che si riuniranno in un consiglio ristretto durante il processo per sentenziare la decisione. I giudici sono i due cavalieri Ufficiali che hanno il compito di fornire pareri, consigli legali, illustrare le accuse e le sanzioni richieste ma è il Cavaliere Generale il giudice supremo di questo organo. Il processo può avvenire in forma semplice e in forma solenne.

Processo in forma semplice

sono catalogati quei reati di poco conto; solitamente sono sottoposti a questo tipo di processo tutti i cavalieri che si sono macchiati di gesti disonorevoli o di criminali che non hanno commesso atroci crimini ma anche creature non registrate. Nel processo in forma semplificata ci sarà una sanzione lieve ed una punizione che può variare in base al crimine commesso. I crimini saranno valutati in base alle leggi di Mornay, alle leggi babbane e alle leggi magiche continentali e in base a criteri di proporzionalità delle stesse leggi e necessità. Questo significa che un’aggressione non lesiva ad un cavaliere non potrà essere giudicata come un ricercato che si è macchiato le mani di molti omicidi. Il giudizio spetterà all'intero organo giurisdicente, ma è possibile che in mancanza dell'intero organo, in sua vece e solo per questi tipo di processi, a decidere sia solo uno dei Cavaliere Ufficiali o Il Cavaliere Ufficiale Maggiore. Nel primo caso, quando a decidere sarà un sottoposto del Cavaliere di grado più alto c'è la possibilità di revisionare il processo da parte di quest'ultimo; se a giudicare sarà solo il cavaliere Generale Maggiore la decisione risulterà essere non appellabile ne revisionabile se le scelte saranno basate su criteri di proporzionalità e necessità. In caso contrario un numero di soldati pari e non inferiori a 30, di qualsiasi grado, può richiedere che sia revisionato che, per questi reati, verrà riformulato dallo stesso organo giurisdicente. I reati puniti da questo processo prevedono conseguenze come sanzioni pecuniarie, congedi con disonore per quei soldati che si sono macchiati di gesta disonorevoli, forme detentive di breve durata.

Processo in Forma Solenne

Sono catalogati quei reati più gravi e quei reati compiuti da ricercati internazionali che abbiano compiuto atti violenti e lesivi verso l'umanità. Le sanzioni sono coercitive e repressive, s’identificano in stati di detenzione duratura o, nei casi più gravi, pena di morte, accompagnando sempre un dazio monetario molto grande. Questo processo viene svolto anche (ma non esclusivamente) a Mornay e per crimini medio/gravi/irreparabili. Vede comporre l'intero organo giurisdicente, quindi i tre Cavalieri di rango più alto e decideranno sempre in base ai tre tipi di leggi (di Mornay, magiche e babbane) sui soliti criteri di proporzionalità alle leggi e necessità. Avendo diritto di vita e di morte sui criminali, il Cavaliere Generale Maggiore ha la possibilità di far ricadere la medesima pena se vengono rispettati criteri di proporzionalità. I criminali di fama internazionale catturati dai comandanti, essi possono (ma non devono) essere portati in terre segrete dove verrà sostenuto il processo. Questo significa che i comandanti avranno possibilità di consegnare il criminale al cavaliere generale maggiore nelle terre di Mornay o potrà allestire una prigione temporanea in attesa del processo nelle medesime terre. In attesa del processo, il comandante dovrà fare tutto il possibile e vigilare nel modo più adeguato per evitare che il ricercato possa fuggire, se non avrà agito con diligenza dovrà rispondere delle sue azioni ma potrà fare comunque tutto il necessario per catturarlo, anche ferirlo gravemente o mortalmente se dovesse avvenire uno scontro tra la forza armata di Mornay e il criminale, anche se coadiuvato da altri durante la fuga. E' una pratica permissibile ma sconsigliabile anche a cavalieri di rango minore, in quanto non avendo un'abile strategia militare quale quella dei comandanti, è possibile che il ricercato possa fuggire facendo ricadere un'ampia responsabilità individuale sul cavaliere di grado più alto. Per quanto riguarda il giudizio di questi criminali, all'organo giurisdicente di Mornay (cui decisione finale spetta al Cavaliere Generale Maggiore che avrà comunque ascoltato i pareri dei Cavalieri Ufficiali) si aggiungono due giudici supremi ministeriali di alto grado che dovranno assistere al giusto andamento del processo, provvedendo ad interrogare i prigionieri. All'organo giurisdicente di Mornay è permesso l'utilizzo del Veritaserum sui prigionieri prima delle interrogazioni e le decisioni dell'organo risultano essere obbligatorie e definitive; esse sono revisionabili solo in determinati casi. Viceversa, non c'è possibilità di revisione per i ricercati internazionali che si sono macchiati di gravi crimini, in quanto una revisione contraria ad una sentenza di morte, avrebbe come funzione solo quella di limitare i poteri che lo stesso ministero ha attribuito a Mornay, è però possibile un'iniziativa militare di trentacinque cavalieri, in questo caso, che richiedano di revisionare il processo. Solo in questo caso può esserci una revisione della decisione presa, con un organo allargato che prevede i tre cavalieri e i due giudici ministeriali con una votazione presa a maggioranza. Se l'operato dei tre cavalieri di rango più alto dovesse essere inaccettabile, sproporzionato e non necessario, dovranno rispondere delle loro azioni. Sono in ogni caso previste prove favorevoli o contrarie al prigioniero. Nel caso in cui il prigioniero sia condiviso da autorità ministeriali e quelle di Mornay e sarà accusato di gravi crimini contro l'umanità, non potrà essere applicata la pena di morte in quanto è possibile un'interdizione ministeriale che mira a bloccare questo genere di interventi. Il criminale passerà nelle mani delle autorità magiche con un giusto indennizzo a Mornay per la contribuzione all'arresto