La dichiarazione di Arbroath

Da WikiMh.
Librostoria.png Collegamenti utili: Tutte le pagine di Storia della Magia · Il programma della materia

Questi appunti sono di proprietà di Marco (William McBryant), Jessica (Rosmilda Welkentosk) e Simone (Ailbeart McKalleart). Hanno collaborato: Vincenzo (Vincent Stars) e Marco (Gregor Darsel). Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicita autorizzazione degli autori e senza l'attribuzione della paternità.

La Dichiarazione di Arbroath era una dichiarazione di indipendenza scozzese, fatta per confermare lo status della Scozia Magica di stato indipendente dal Consiglio dei Maghi britannico e sovrano e l'uso di azioni militari quando veniva attaccata ingiustamente. La stessa dichiarazione fu redatta dai babbani, anche se di questa se ne sono perse le tracce, se non una copia conservata dall'Archivio Nazionale di Scozia a Edimburgo. Sotto forma di lettera venne presentata a Jovian Hothmattle, Stregone capo del Consiglio dei Maghi, datata 6 aprile 1320. Sigillata da 51 famiglie nobili, la lettera è la sola superstite di altre tre scritte nello stesso periodo. Le altre erano una lettera dallo Stregone capo del Consiglio di Scozia e una lettera dal druidato sacerdotale scozzese che probabilmente erano simili a quella superstite.

Il documento

Fu scritto in latino, si pensa per mano di Bernard', abate dell'abbazia di Arbroath (identificato spesso con Bernard de Linton, il cui ritratto è posto all'interno dell'Atrium del Ministero della Magia Inglese, anche se il suo cognome è attualmente soggetto a dibattiti), che era allora lo Stregone capo di Scozia, e dal vescovo Alexander Kininmund. Nonostante sia datato il 6 aprile 1320, nell'abbazia di Arbroath, non c'era stata in effetti una riunione dei nobili, invece il documento può essere stato redatto ad una riunione del Consiglio dei nobili nell'abbazia di Newbattle, nel Midlothian, nel mese di marzo del 1320, comunque manca prove attendibili che provano questo fatto. Arbroath era semplicemente il luogo della cancelleria reale, l'ufficio, Bernard e la data sono solo la prova che questo prese parte agli atti. Probabilmente ne fu redatta un'altra versione in gaelico, ma di questa sembrano essersi perse le tracce, tanto da far dubitare l'esistenza della stessa. I sigilli di otto conti e di 41 nobili purosangue scozzesi sono stati allegati al documento, probabilmente a distanza di qualche settimana o mese, come testimoniano i sigilli usati dai nobili. La dichiarazione allora è stata portata alla curia romana a Loumarin. Era in parte dovuta ad un trattato di pace di breve durata tra la Scozia e l'Inghilterra, il Trattato di Northampton, con il quale l'Inghilterra si impegnava a non invadere la Scozia, firmato dal re inglese, Edoardo III d'Inghilterra, il 1º marzo 1328.

Il Consiglio dei Maghi, dopo una lunga serie di dibattiti con i Rivoltosi scozzesi, riuscì a dissuaderli dai loro propositi di indipendenza.

La Dichiarazione di Arbroath e il manufatto magico.

In seguito al ritrovamento della copia originale nella biblioteca di Loumarin, in Francia, e dopo un'attenta lettura seguita da una traduzione, sembra che la lettera informi della presenza, in Scozia, di un manufatto magico che avrebbe messo in pericolo l'intera nazione inglese, in quanto gli stessi redattori del documento hanno affermato che il manufatto avrebbe permesso agli scozzesi di « sottomettere le popolazioni della Gran Bretagna qualora l'Inghilterra avesse messo in pericolo le relazioni diplomatiche e l'indipendenza della Scozia. »

Ciò non avvenne, ma è possibile che il manufatto sia stato disattivato e non più riattivato. In seguito alla scoperta nell'abbazia di Arbroath, nel 1877, di un documento risalente al periodo e tuttora in studio presso il Ministero della Magia, sembra che quest'ultimo riveli l'effettiva esistenza di un'arma considerata, dagli scozzesi stessi, letale. La Pergamena di Arbroath specificò, infatti, che questo manufatto poteva permettere la distruzione totale di un edificio protetto dalla magia o lo sterminio di un'intera armata di Bersaglieri Scelti non appena il manufatto fosse entrato in funzione. Quest'ultimo, che pare essere definito come uno scettro d'oro, rame e legno d'acero, sembra contenere un rito viziato dall'aritmanzia, che permette di trattenere la magia e di liberarla non appena viene eseguito un complicato rito che ne permette la funzione. Sembra che però gli scozzesi stessi ne abbiamo perso il controllo, come dimostra la distruzione della Cancelleria Reale Magica di Loch Aegir nel 1432. Da quel momento, infatti, se ne sono perse le tracce, ma sono stati rinvenuti alcuni frammenti di pietre incantate che sembra debbano avere riscontri con lo scettro reale custodito alla Torre di Londra, nella mostra dei gioielli della regina d'Inghilterra.