Le nuove persecuzioni

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Questi appunti sono di proprietà di Marco (William McBryant), Jessica (Rosmilda Welkentosk) e Simone (Ailbeart McKalleart). Hanno collaborato: Vincenzo (Vincent Stars) e Marco (Gregor Darsel). Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicita autorizzazione degli autori e senza l'attribuzione della paternità.

Capitolo XXII: Le nuove Persecuzioni

Nonostante il periodo di relativa tranquillità, le persecuzioni dei Babbani si affievolirono dopo il Medioevo, ma di certo non si interruppero completamente. Nella metà del XIV si arrivò a identificare la stregoneria con una forma di eresia, della quale avrebbe dunque dovuto occuparsi l'Inquisizione. Tra le varie forme di inquisizione una delle più significative fu quella spagnola, istituita da papa Sisto IV su richiesta dei sovrani Ferdinando e Isabella. Sul piano organizzativo, vi era una struttura ben definita all’interno dell’Inquisizione spagnola. Si aveva un Consiglio dell'Inquisizione Generale che dava le istruzioni ai Tribunali, esaminava i rapporti dei processi, ordinava le ispezioni, rivedeva le cause e agiva come tribunale per i membri del Inquisizione accusati di reati. Era una specie di “Tribunale nel Tribunale”. Sotto questo Consiglio, ci stavano i Tribunali che giudicavano gli accusati. Erano formati da tre inquisitori e altri funzionari come procuratori, segretari, notai e un rappresentante di una difesa piuttosto blanda. I Familiari erano l’ultimo organismo di questa istituzione. Essi si occupavano di raccogliere le testimonianze e catturare gli accusati. Come afferma lo storico contemporaneo di quel tempo, Gaston Olivarès, punto di riferimento degli storici del mondo magico interessati alla Storia Babbana cinquecentesca, l'Inquisizione nonostante fosse un ente della Chiesa cattolica, affidava il condannato alle autorità statali per l'esecuzione della condanna. La tortura era giustificata per ottenere la purificazione dell'anima del condannato, mentre la penitenza andava dall'umiliazione pubblica al rogo alla morte per strangolamento.

L'Inquisizione spagnola fu il risultato della politica di conversione dei musulmani e degli ebrei al Cristianesimo, poiché la penisola spagnola e, in particolare, la zona meridionale comprendente l’allora Regno di Granada era soggetta ad un alto tasso di popolani che professavano la religione musulmana ed ebraica. Oltre alla questione religiosa, ci sono stati probabilmente degli interessi di natura prettamente diversa. Mentre la castigliana Isabella era una devota cattolica, l'aragonese Ferdinando non intendeva la religione altro che come uno strumento di controllo sui propri sudditi. Egli voleva eliminare le religioni islamica ed ebraica dai propri domini, e l'Inquisizione era un mezzo adatto allo scopo. Il mago spagnolo, Luis Lazarrè de Espinoza, esperto di storia babbana ed interessato alle connessioni tra questa tipologia di storia e la corrispettiva magica, afferma che l'Inquisizione fu istituita con il fine di indebolire l'opposizione interna a Ferdinando; Espinoza, inoltre, sottolinea la differenza tra quelle medioevali e quella tardo cinquecentesca sita in Spagna, per via dell’abbassamento dell’interesse per la stregoneria, che fino ad allora era stata oggetto cardine delle persecuzioni inquisitorie, e lo spostamento dell’interesse sui credenti di altra religione. Per questo grosso intervento inquisitorio, si ipotizzano anche ragioni economiche, come descritto da una delle più grandi menti spagnole del mondo magico, Felipe Gonzales: i banchieri ebrei avevano prestato al padre di Ferdinando molti dei soldi impiegati nello stipulare l'alleanza e il matrimonio tra i Reami d’Aragona e di Castiglia, e questi debiti si estinsero in gran parte con la condanna dei creditori. Sisto IV aveva accettato l'Inquisizione in Spagna solo a causa dell’insistenza di Ferdinando, che premeva sulla situazione religiosa.


I processi aumentarono di numero e di frequenza durante il periodo di diffusione della Riforma (sopratutto in Germania), e si estesero anche ai paesi protestanti e all'America. La repressione si fece più dura con l'approvazione di una specifica bolla pontificia nel 1484 da parte di Innocenzo VIII, la "Summis desiderantes" contro l'attività di maghi e streghe nella regione della Valle del Reno, e nominava i frati Dominicani Heinrich Institor Kramer e Jacob Sprenger (autori del "Malleus Maleficarum"), inquisitori incaricati di estirpare la stregoneria dalla Germania. Nel "Malleus malificarum" (trad. Il martello delle streghe), redatto nel 1486, si elencano i malefici e le pratiche perverse delle streghe allo scopo di soddisfare l'urgenza di reprimere l'eresia e la stregoneria, espressa da Innocenzo VIII attraverso la bolla papale di due anni prima. Fu adottato come testo principale e manuale di caccia alle streghe per antonomasia.

I tribunali ecclesiastici, di cui era direttamente responsabile la Chiesa Cattolica, celebrarono in tutto 20 000 processi per stregoneria (in Spagna, Italia e Portogallo), in Spagna furono condannate al rogo 49 "streghe", in Italia 36 e in Portogallo 4; negli altri paesi furono invece le autorità civili a celebrare ben 100 000 processi che nella metà circa dei casi si risolsero nella pena capitale: secondo queste stime sarebbero perciò i tribunali civili e non la Chiesa cattolica ad avere avuto le maggiori responsabilità di questa follia. Cornelius Agrippa (1486 - 1535) fu imprigionato dai babbani a causa delle sue scritture, loro ritenevano che fossero parole malvagie e diaboliche. Era un soldato e fisico tedesco ai loro occhi invece era anche molto bravo in alchimia, astrologia e magia. Nel 1531 scrisse il "De Occulta Philosophia" in cui incoraggiava lo studio delle arti magiche e spiegava il mondo con i termini delle analisi cabalistiche delle lettere Ebree e della numerologia Pitagorica. La leggenda dice che "era sempre accompagnato dalla figura di un grande cane nero" e che "quando lasciava le locande pagava con monete che dapprima sembravano reali ma poi si scoprivano false."

Malleus Maleficarum

La prima parte del libro affronta la discussione della natura della stregoneria. Parte di questa sezione spiega perché le donne, a causa della loro debolezza e a motivo del loro intelletto inferiore, sono per natura predisposte a cedere alle tentazioni di Satana. Il titolo stesso del libro presenta la parola maleficarum, (con la vocale femminile) e gli autori dichiarano (incorrettamente) che la parola femina (donna) deriva da fe + minus (fede minore). Il manuale sostiene che alcuni degli atti confessati dalle streghe, quali ad esempio la trasfigurazione umana in animali o mostri (per la natura di Metamorfomagus o Animagus), sono mere illusioni indotte dal Diavolo, mentre altre azioni, come ad esempio la possibilità di volare ai sabba, provocare tempeste o distruggere i raccolti sono realmente possibili. Gli autori, inoltre, si soffermano con morbosa insistenza sulla licenziosità dei rapporti sessuali che le streghe intratterrebbero con i demoni.

L’ultima parte si occupa di fornire istruzioni pratiche sulla cattura, il processo, la detenzione e l’eliminazione delle streghe. Si discute anche di quanta fiducia si debba riporre nelle dichiarazioni dei testimoni, le cui accuse sono spesso perpetrate per invidia e malizia; tuttavia gli autori affermano che i pettegolezzi pubblici sono sufficienti a condurre una persona al processo e che, anzi, una difesa troppo vigorosa da parte del difensore è prova del fatto che anche quest'ultimo è stregato. Il manuale fornisce indicazioni su come evitare che le autorità siano soggette alla stregoneria e rassicura i lettori sul fatto che, in quanto rappresentanti di Dio, i giudici sono immuni dai poteri delle streghe. Largo spazio è dedicato all'illustrazione di tecniche di estorsione delle confessioni e alla pratica della tortura durante gli interrogatori: in particolare viene raccomandato l’uso del ferro infuocato per la rasatura dell’intero corpo delle accusate, al fine di trovare il famoso marchio del Diavolo, che ne proverebbe la colpevolezza.