Celti

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Questi appunti sono di proprietà di Marco (William McBryant), Jessica (Rosmilda Welkentosk) e Simone (Ailbeart McKalleart). Hanno collaborato: Vincenzo (Vincent Stars) e Marco (Gregor Darsel). Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicita autorizzazione degli autori e senza l'attribuzione della paternità.


Capitolo XII: La Magia Celtica

La Magia celtica è quella branca della Magia tramandataci dai Britanni, popolazione che dal VIII secolo a.c popolò la Gran Bretagna e l'Irlanda,raggiungendo il suo periodo di massimo splendore nel IV-III secolo a.c. Grandi conoscitori delle pratiche magiche, intendevano la Magia come un dono divino, il cui potere era controllato dalle Divinità che adoravano, per lo più legate alla natura. Il luogo sacro per eccellenza per i Celti era il bosco, coniugato ad un profondo rispetto per l’acqua. Quasi tutti i Maghi di quest'epoca divenivano Druidi: dei Sacerdoti incaricati di compiere i vari rituali e sacrifici atti ad ingraziarsi gli Dei. Essi avevano moltissime piante ritenute sacre, le cui principali sono la quercia e il vischio. I Celti associavano la quercia al principio maschile ed il vischio a quello femminile. Il vischio era sacro in quanto mettendo le foglie nuove in inverno simboleggia la rigenerazione della vita. Non c'è quindi da stupirsi se moltissimi dei filtri, o comunque degli ingredienti utilizzati tutt'oggi, siano stati introdotti e scoperti proprio dalle Popolazioni celtiche. Tuttavia i loro meriti vengono annoverati in diverse discipline, quali la Divinazione, la Magia runica, l'Artimanzia, l'Astronomia e la Magizoologia. In tutte le Isole britanniche ancora oggi possiamo ammirare gli Henge di pietra, circoli rituali costituiti da grandi megaliti, sapientemente costruiti per studiare il moto delle stelle e del sole.

Quest'ultimo, indicato dai Celti con il nome di 'OIW', rivestiva un ruolo primario nelle loro pratiche magiche, in quanto considerato come simbolo del continuo ciclo della vita, increato e in continua evoluzione. Nonostante fossero di indole pacifica, i Celti conobbero grandi persecuzioni intorno al 14 secolo d.c.: con l'invasione della Gran Bretagna ad opera dei Romani, cadde su di loro una delle prime persecuzioni conosciute dalla Comunità magica della Britannia: la religione celtica fu messa fuori legge nel 14 d. C. da un decreto di Augusto - imperatore romano - che proibiva questo culto a coloro che volevano diventare cittadini romani. La motivazione di facciata fu la barbarie di chi ammetteva i sacrifici umani; in realtà l'annullamento della casta intellettuale e sacerdotale fu un'abile mossa politica per assoggettare il paese. Inoltre i Sacerdoti romani, le cui pratiche magiche erano di natura assai più rozza e imprecisa, ne approfittarono per poter torturare liberamente i Druidi e carpirne i segreti: non è un caso se oggi molte delle loro pratiche sono rintracciabili nella Magia italiana. Comunità celtiche persistono tutt'oggi in Scozia e Irlanda: il più importante di tutti è l'Ordine dei Druidi di Stonehenge, che mantiene vivi i rituali e le tradizioni di questa grande Popolazione. Molti Storici della Magia ritengono che i Celti fossero dotati di conoscenze cosi profonde della Magia da superare la concezione moderna, e molti studi sono ancora in corso per carpirne i segreti.

Le rune

Il metodo divinatorio celtico era basato sulle rune, cioè su simboli utilizzati come lettere dell’alfabeto e utilizzate altresì per invocare divinità e per predire il futuro. Le rune non sono di origine celtica ma di origine germanico-scandinava e furono introdotte tra i Celti tramite i Vichinghi intorno al 100 a.C. Esse sono considerate a tutt’oggi un efficace metodo divinatorio, utilizzato ancora tra le mura della Scuola di Magia di Durmstrang, perché basato su simboli (i simboli penetrano direttamente nell’inconscio, il loro messaggio è subliminale); in Gran Bretagna, invece, le pratiche divinatorie con le rune sono state praticamente abbandonate.

Le rune venivano incise per lo più su pietre, ma anche su argilla, metallo e legno. Il vero significato delle rune è molto profondo e per questo non si può trasportare completamente nella mentalità dei giorni nostri, infatti originariamente ogni runa rappresentava un intero universo concettuale. La parola runa significa, non a caso, segreto e chi era in grado di interpretarle veniva considerato molto potente.

Nonostante abbiano perso la loro valenza divinatoria, nel nostro paese le Rune costituiscono una delle branche della Magia più potente: la Magia runica è infatti molto utilizzata in rituali e incantesimi di protezione, costruzione di edifici incantati, manufatti magici, spesso in combo con l'Aritmanzia.