Pryxie

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Pryxie
Aspetto: Simili alle fate
Zona: I loro bozzoli si trovano solo nelle profondità di caverne e montagne.
Capacità: Dopo la loro nascita, precisamente dopo che hanno aperto gli occhi per la prima volta, seppur riescano a comprendere il linguaggio umano, impiegano circa un mese per imparare a parlare. La loro voce resta sussurro udibile solo se vicine alle orecchie, ma il loro linguaggio si perfeziona nell'assidua frequentazione con i maghi. Per natura, le Pryxie libere sanno comunicare con le creature del loro habitat: creature marine nel nascere in caverne sul mare, creature di terra al nascere in montagna e sempre con i volatili "babbani". Non importa il grado di pericolosità del suo interlocutore, le Pryxie riescono a “conquistarlo” semplicemente annullando in lui il senso di pericolo. Le Pryxie catturate possono sviluppare l'abilità di parlare ad animali, fantastici o non, solo se a contatto frequente con essi.

Non sono in grado di materializzarsi, ma hanno una piccola dose di magia che permette loro di seguire ed aiutare la crescita di piante e fiori e di spostare oggetti non eccessivamente pesanti. La presenza di flora magica, di cui possiede grande conoscenza, è molto importante per il sostentamento della Pryxie, che vi dedica la propria magia riuscendo nella miglior cura. Questo è dovuto, si presume, alla necessità di distinguere piante pericolose, innocue o importanti per la loro sopravvivenza in ambienti naturali. Come le fate, la loro vanità si manifesta in bisogno di attenzioni e complimenti, che produce in cambio un disarmante affetto e venerazione verso il mago su cui ha posato il primo sguardo. Sono creature capaci di provare una varietà di emozioni umane, ma mai più d'una contemporaneamente: o sono contente, grazie ad affetto e attenzioni, o non lo sono e ciò influisce sull'efficienza del lavoro ordinato, che possono rifiutare o compiere contro voglia, fino a deprimersi e richiudersi a bozzolo. Sembra che la loro presenza sia in grado di creare un ambiente tranquillo, tanto che adagiandole sul proprio cuscino producono delle melodie capaci di rilassare gli uomini prima di addormentarsi. Nel caso in cui le fatine nascano nel loro ambiente naturale e quindi non in cattività, rivolgono le proprie attenzioni alla natura, flora e fauna, che è la prima cosa verso cui rivolgono lo sguardo quando lasciano il buio dove sono nate.

Cibo: La loro nutrizione si basa sul consumo di polline e rugiada, ma è necessaria anche la vicinanza alla loro "fonte", che sia l'ambiente in cui sono nate o il mago di cui ha incrociato lo sguardo. In media, una separazione di quindici giorni compromette poco la salute della Pryxie, se aiutata da tante distrazioni e attenzioni, ma trascorso più tempo, la Pryxie subirà l'effetto della distanza disperdendo energie fino a richiudersi nuovamente a bozzolo e da lì a poco morire. L'unica cura funzionante è una misteriosa cura di altre Pryxie, in caso di vita selvatica, o la vicinanza premurosa del mago prescelto, in caso di cattività.
Proprietà e note: Chiamate anche Nymphe o fate dai Boschi. Fino al 2020, erano molto usate a Beauxbatons dove allietavano gli studenti con dei cori soavi, poi la loro esistenza si è diffusa sia in Germania che in Gran Bretagna. Da una decina di anni sono state messe in commercio ed usate come una sorta di piccolissime dame di compagnia in grado di eseguire piccoli lavori di pulizia e riordinamento di scrivanie, librerie, cassetti.

Il loro prezzo è decisamente elevato, dato che il loro ritrovamento non è facile. La schiusa del bozzolo inoltre avviene sempre e solo al buio dopo un periodo di incubazione di circa un anno, se esposto alla luce la crescita della fatina all'interno del bozzo subisce come un arresto e riprende solo quando viene rimesso in condizioni idonee alla sua nascita. Nascono al buio e vengono tenute al buio fino al momento in cui si decide a chi affidarle. Il primo sguardo che incrociano, infatti, diventa quello della persona a cui presteranno servizio e di cui eseguiranno le richieste. Si presume che questo comportamento sia dovuto ad una sorta di profonda riconoscenza di queste creature, che credono che la loro nascita sia proprio merito di quella prima persona che vedono nella loro vita. Alcuni studi teorizzano che la loro nascita sia dovuta ad improvvise scariche di pura magia tra terreno e piante che infondono l'elemento vitale a questi esseri. Furono scoperte per la prima volta da Luna Lovegood e la scoperta è relativamente recente e risale al 2032, avvenuta a quanto pare per un caso fortuito nella regione del Donegal. La Lovegood si ritrovò per caso a studiarne un bozzolo, portandolo fuori dalla caverna che era oggetto, in quell'occasione, della sua esplorazione. All'inizio fu sorpresa di vedere sbucare da quel bozzolo quel tipo di fata e fu ancora più stupita di vedere come questa continuasse a seguirla ovunque, finché non comprese la natura servile della creatura. Il loro nome è dovuto proprio alla fantasia della loro scopritrice, ma vengono anche più comunemente chiamate dame di compagnia.