Geranio Zannuto

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Materia: Programma di Erbologia · Teoria sull'erbologia
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Geranio Zannuto
Nome botanico Pelargonium
Nome popolare Geranio Zannuto
Famiglia
Descrizione Frequentemente scambiata per il classico geranio, vista la pressochè identica somiglianza. Si presenta all'interno bianco con screziature violacee se la pianta è giovane; si presenta, sempre all'interno, di un violaceo intenso con screziature bianche interne se invece il geranio zannuto è adulto. All'esterno invece, a seconda del clima e per adeguarsi all'ambiente, può assumere diverse sfumature di rosso, arancio e rosa violetto, i colori dei comuni gerani babbani. Se la pianta è giovane raggiunge le dimensioni di una quindicina di centimentri, mentre se è adulta oltre cinquanta centimetri.
Periodo Sempreverde
Clima Temperato, Tropicale, Umido.
Luogo America, Europa
Tossicità Bassa
Tempo di lavorazione Nullo
Proprietà Quando la pianta viene attaccata o si presenta affamata, mostra invece alcune gigantesche zanne che schioccano tra di loro; esse emergono anche quando la pianta viene stuzzicata, come efficace arma di difesa. La pianta è inoltre dotata di fibre interne che fungono da muscoli per quanto riguarda le fauci, e che fanno funzionare le zanne molto bene, tanto che queste sono abbastanza forti per spezzare una mano senza alcuna difficoltà e strapparla via per poi macinarla. Il fatto che possa fare questo, e masticare anche ossa, è dovuto al particolare componente delle zanne; un resistente minerale, creato molto probabilmente proprio a questo scopo.
Note In casi di necessità, ingloba anche suoi simili. È un tipo di pianta che vive a contatto con vegetali simili (questo significa che, se la pianta è adulta, a contatto con altri gerani, può raggiungere una dimensione anche di oltre quattro metri, con i vari fiori ammucchiati in un groviglio di erbe e radici) , quindi con altri gerani, che possono essere zannuti o classici, e non presenta alcuna diversità se non viene attaccato o se la pianta è sazia. Molti dicono infatti che questo genere di pianta sia un ibrido, nato grazie alla fusione magica di due semi, quello del geranio e quello della carnivora classica. Il creatore di questo seme, Josh Arty, effettuava esperimenti vari, cercando di far nascere un nuovo tipo di pianta. Le sue aspettative furono diverse dal risultato finale ottenuto, tuttavia riuscì a creare un nuovo seme, questo ibrido. Tecnicamente lui ne piantò uno solo, ma la modalità di riproduzione fu talmente veloce da sorprenderlo. Il geranio si riproduce in maniera particolare, attraverso le radici. Il procedimento è stato (ed è tuttora) analisi di studio però non è raro piantare un zannuto in un groviglio di erbe e notare, come tra queste erbe possano allungarsi velocemente alcune radici e, da esse, far nascere alcuni boccioli. Questo è il motivo per cui non è raro vedere grovigli di gerani zannuti, in una sola piantagione.
Effetto primario Carnivora
Nella serra di Hogwarts 6
Trattamento
  1. Il punto debole di questa pianta è sicuramente il fuoco, morirebbe infatti a temperature elevate, così come presenta anche alcuni punti positivi. In primo luogo emana un buonissimo odore, in secondo luogo viene utilizzata nelle case per disinfestarle da ratti (e nei giardini per disinfestarli da gnomi). Questo genere di pianta si nutre infatti di animali di piccola taglia e gnomi, che gradisce particolarmente. Tuttavia, pur avendo questi usi, non è assolutamente una pianta domestica e si consiglia di non tenerla in casa troppo a lungo.
  2. Per sradicarla occorre prima di tutto particolare attenzione e in secondo luogo la fiducia della pianta, che si può ottenere con piccole offerte di carne, facendo attenzione a non avvicinare troppo le proprie dita, onde evitare che la prenda come "merce di scambio". Sdradicato dal groviglio e dal resto dei gerani, lo stesso diventa temporaneamente mansueto, fino a quando le sue radici non toccano nuovamente il terriccio. Se ciò non avviene, il geranio inizia a morire pian piano, sembrando un normalissimo fiore babbano. Ma, attenzione, la sua decomposizione è molto veloce e gli conferisce -oltre a un aspetto sgradevole- un tanfo così acido da causare vertigini per un raggio di cinque metri, più forti a seconda dello stato di decomposizione.