Draghi

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Un drago è un animale fantastico, un rettile in grado di volare mediante l'uso di ali e di sputare fuoco. Ci sono vari tipi di draghi; ognuno ha delle caratteristiche fisiche diverse.

Dorsorugoso di Norvegia

Il Dorsorugoso di Norvegia è un drago che assomiglia per molti aspetti allo Spinato, anche se invece di punte sulla coda esibisce creste particolarmente sporgenti di un nero intenso lungo la schiena. Straordinariamente aggressivo nei confronti dei propri simili, il Dorsorugoso oggigiorno è una delle razze di Draghi più rare. Attacca gran parte dei grossi mammiferi terrestri e, cosa insolita per un Drago, si nutre anche di creature acquatiche. Le uova di Dorsorugoso sono nere e i piccoli sviluppano la capacità di sputare fuoco prima di quelli delle altre razze (fra il primo e il terzo mese di vita).

Grandala del Botswana

Un drago desertico, originario delle aree del Botswana e della Namibia, anche se qualche esemplare è stato inspiegabilmente rinvenuto nei paesi del Sahara, soprattutto in Ciad. Diffusi soprattutto nei deserti del Namib e Kalahari, sono i draghi con l'apertura alare più grande riscontrata fin'ora, ovvero di dodici metri circa. Le squame sono bronzee e lucenti, tanto da riuscire a riflettere la luce e ad abbagliare chi riuscisse a vederli in pieno giorno. Di conseguenza, il colore relativamente scuro permette di mimetizzarsi anche di notte. Non hanno dimora fissa, ma una volta all'anno delimitano il loro territorio accurandosi che nessuno dei loro simili sconfini nel proprio e per questo sono considerati una delle specie di drago più feroce con i propri simili e anche con l'uomo. Possiedono una delle gittate più calde, nonostante non sia particolarmente potente, e possono sopravvivere per ben dieci giorni senza acqua né cibo. Si nutrono spesso nelle oasi e di qualsiasi animale incontri la loro strada, uomo compreso. Non è raro che qualche carovana di beduini venga assaltata da un Grandala affamato. Il drago, inoltre, è l'unica specie 'cannibale' di drago, tanto che, nelle lotte di supremazia sul territorio, spesso e volentieri combattono fino alla morte. Il vincitore, quindi, trascina il vinto nel suo territorio per cibarsi dei resti.
Le ali sono talmente potenti da poter generare una tempesta di sabbia dal nulla e sono capaci di volare ininterrottamente per più giorni.

Grugnocorto Svedese

Il Grugnocorto svedese è un bel Drago blu argento la cui pelle è ricercata per la produzione di guanti e scudi protettivi. La fiamma che emana dalle narici è di un azzurro acceso e può ridurre legno e ossa in cenere in pochi secondi. Il Grugnocorto ha meno vittime umane al suo attivo di gran parte dei Draghi, anche se, dal momento che preferisce vivere tra monti selvaggi e disabitati, non è certo merito suo.

Ironbelly Ucraino

E' il Drago più grosso: può raggiungere un peso di 6 tonnellate. Paffuto e più lento nel volo del Vipertooth o del Longhorn, l'Ironbelly è tuttavia molto pericoloso, capace di schiacciare le abitazioni sulle quali atterra. Le scaglie sono di un grigio metallico, gli occhi rosso vivo e gli artigli particolarmente lunghi e pericolosi, Gli Ironbelly sono sottoposti a continuo monitoraggio da parte delle autorità magiche ucraine da quando uno di loro rapì un veliero (per fortuna vuoto) dal Mar Nero nel 1799.

Longhorn Romeno

Le scagli di questo Drago sono verde scuro e lunghe corna d'oro lucente con le quali infilza la preda prima di arrostirla. Polverizzate, le corna sono molto apprezzate come ingrediente per pozioni, Il territorio originario dei Longhorn è ora diventato la più importante riserva di Draghi del mondo, dove maghi di tutte le nazionalità studiano un gran numero di Draghi a distanza ravvicinata. Il Longhorn è stato oggetto di un programma di allevamento intensivo perché il numero di capi era diventato molto basso negli ultimi anni, soprattutto a causa del commercio delle sue corna, che ora sono catalogate come Materiale Commerciabile Classe B.

Mangiatopo delle Dolomiti

Vive nelle valli alpine italiane, svizzere, austriache e slovene e si contraddistingue, oltre per la rarità, per l'aspetto assolutamente inusuale per un drago. Somiglia, infatti, molto di più ad uno pterodattilo, in quanto la fisionomia piccola e la notevole mobilità delle ali fanno sì che molti babbani l'abbiano scambiato per un albatro fuori zona. Vivono solitari, non più di uno per vallata, e hanno dimensioni piuttosto esigue, non più di tre metri di altezza e circa sei di lunghezza. Le squame sono completamente bianche, opache, ricoperte da una sottile peluria del medesimo colore sia per proteggerli dalle fredde temperature alpine sia per mimetizzarsi durante la stagione fredda. Ha un corpo decisamente magro e le ali robuste e - cosa importantissima - molto più grandi rispetto al resto del corpo, tanto da raggiungere un'apertura alare massima di otto metri. Le ali, inoltre, sono molto più mobili e flessibili di qualsiasi altra specie di drago, per merito di un cinto scapolare che permette movimenti più aperti e assumere posizioni che possano farlo volare più agilmente e in spazi stretti. Si nutre di piccoli roditori - da cui deriva il nome mangiatopo - e di mammiferi allevati nelle valli in cui dimorano. Il getto di fuoco è debole, ma nelle stagioni estive può raggiungere i quattro metri.
Il Mangiatopo delle Dolomiti è considerato una delle specie più affascinanti e belle di drago, ciò nonostante la caccia alle squame, alla pelliccia sottostante e agli artigli ne ha limitato fortemente gli esemplari. In Italia e Slovenia è considerata una specie protetta, mentre in Svizzera la caccia è punita con la reclusione. Il solo paese che attualmente legalizza l'uccisione del drago è l'Austria, tanto da aver avuto scontri diplomatici con gli altri paesi alpini e con le associazioni animaliste, a tal punto da indurre il paese ad adeguarsi al resto delle nazioni.
Il Mangiatopo delle Dolomiti vive in grotte ad elevate altitudini ed è considerato responsabile di molte valanghe durante la stagione invernale. E' il drago più veloce al mondo, con i suoi 121 km/h di velocità massima.

Nero delle Ebridi

L'altro Drago nativo della Gran Bretagna è più aggressivo del suo corrispettivo gallese. Necessita di un territorio di almeno cento miglia quadrate per esemplare. Lungo fino a nove metri, il Nero delle Ebridi ha scaglie ruvide, occhi viola brillante e una fila di creste basse ma affilate come rasoi lungo la schiena. La sua coda termina con una punta a forma di freccia e possiede ali simili a quelle di un pipistrello. Il Nero delle Ebridi si nutre soprattutto di cervi, anche se ha rapito grossi cani e perfino mucche. Il clan magico MacFusty, che vive nelle Ebridi da secoli, si occupa tradizionalmente della gestione dei Draghi nativi.

Opaleye degli Antipodi

L'Opaleye è nativo della Nuova Zelanda, anche se è noto che emigra in Australia quando il territorio diventa ristretto nella sua terra originaria. Cosa insolita per un Drago, abita nelle valli piuttosto che sui monti. È di taglia media (pesa due-tre tonnellate). Forse il più bello dei Draghi, ha scaglie iridescenti e perlacee e occhi scintillanti, multicolori, privi di pupilla, da cui il nome. Questo Drago produce una fiamma scarlatta molto vivace, anche se per gli standard di un Drago non è particolarmente aggressivo e uccide di rado se non è affamato. Il suo cibo preferito sono le pecore, ma attacca anche prede più grosse. Una serie di uccisioni di canguri alla fine degli anni Settanta fu attribuita a un Opaleye maschio estromesso dal proprio territorio da una femmina dominante. Le uova di Opaleye sono grigio chiaro e possono essere scambiate per fossili dai Babbani inesperti.

Petardo Cinese

(noto talvolta come Leodrago)

L'unico Drago orientale ha un aspetto particolarmente singolare. Dotato di scaglie lisce e scarlatte, ha una corona di punte dorate attorno al muso dal grugno rincagnato e occhi molto sporgenti. Quando è arrabbiato emette dalle narici una fiamma a forma di fungo: di qui il nome. Pesa da due a quattro tonnellate e la femmina è più grande del maschio. Le uova sono di un cremisi vivo spruzzato d'oro e i gusci sono molto apprezzati per l'uso nella magia cinese. Il Petardo è aggressivo ma più tollerante di gran parte dei Draghi nei confronti della propria specie; a volte acconsente a condividere il territorio con un massimo di due altri esemplari. Il Petardo si nutre di quasi tutti i mammiferi, anche se predilige maiali e umani.

Piasa Cileno

Il primo a parlare del Piasa Cileno fu il prete messicano Ramòn Juarez. Nei pressi del deserto di Atacama, nel 1673, a lui ed al suo compagno Louis Joliet, capitò di scorgere due figure grottesche su degli scogli, descrivendole in seguito come bestie “alate dalle squame rossastre”. Una tribù di indigeni chiamò il mostro Piasa, “l'uccello che divora gli uomini”.
Il Piasa Cileno è probabilmente il drago più estremo, in quanto si adatta permettamente all'habitat presente nel nord del Cile e nel sud del Perù - dove si scontra spesso con vari esemplari di Vipertooth Peruviano. Questa specie di drago è particolare per via della robustezza delle squame, considerata una vera e propria armatura che protegge la propria muscolatura piuttosto vulnerabile, mentre le dimensioni variano dai 7 ai 10 metri di lunghezza. Il suo colore non è propriamente definito, in quanto può variare dall'arancio allo scarlatto, ma è spesso scambiato per un Vipertooth Peruviano, con il quale si incrocia spesso dando forma ad un ibrido pericolosissimo.
Il Piasa, d'altro canto, pesa circa 3,5 tonnellate e alterna la sua esistenza tra aree aridissime come il Deserto di Atacama, la Catena Andina e la foresta tropicale del Mato Grosso do Sul in Brasile. Ciò, lo rende particolarmente adatto a qualsiasi tipo di clima e a non soffrire particolarmente le stagioni climatiche inusuali con siccità o temperature fredde.
Non ha mai mostrato interesse per l'uomo, ma se disturbato può diventare molto pericoloso. Finora solo una squadra di maghi è riuscita ad uccidere un vecchio Piasa per studiarne le qualità, nel 2018, e finora si è scoperto poco e nulla sul suo conto.

Tricorno di Tonga

E' una specie di drago originaria delle isole di Tonga, ma presente ormai in ogni arcipelago del Pacifico. Sicuramente è uno dei draghi più amichevoli e inoffensivi conosciuti. Vivono in piccoli branchi e hanno dimensioni che non superano i quattro metri di altezza e i sei di lunghezza. Possiedono squame azzurre, con tonalità che variano dal celeste pallido al turchese e, particolarità che dà il nome alla specie, tre corna appuntite dietro la testa della lunghezza di circa mezzo metro l'una. Si nutrono di pesci e piccoli cetacei ma spesso, cacciando in branco, riescono a procurarsi anche balene e capodogli, grazie alla loro muscolatura potente e alla capacità di andare in apnea fino a sei/sette minuti. Agili e scattanti, emettono una debole gittata di fuoco, perlopiù mirata alla difesa che alla caccia e all'attacco. Non hanno mai mostrato interesse per l'uomo, e la loro inoffensività verso di esso ha permesso ai maghi di studiare attentamente le loro abitudini in tranquillità, e a parte qualche ustione di secondo grado causata dalla spavalderia di qualche studioso nel tentativo di avvicinarli, non hanno mai causato vittime.

Ungaro Spinato

Probabilmente la più pericolosa di tutte le razze di Draghi, l'Ungaro Spinato ha scaglie nere ed è simile a un lucertolone. Ha occhi gialli, corni color bronzo e punte di colore analogo che fuoriescono dalla lunga coda. Lo Spinato ha una delle gittate di fuoco più vaste (fino a centocinquanta metri). Le sue uova sono color cemento e hanno un guscio particolarmente resistente; i piccoli si fanno strada all'esterno usando le code, le cui punte sono ben sviluppate alla nascita. L'Ungaro Spinato si nutre di capre, pecore e, quando possibile, di umani. E' il drago assegnato a Harry nella prima prova del torneo Tremaghi.

Verde Gallese Comune

Questo drago si confonde bene con l'erba folta della sua patria, anche se nidifica sui monti più alti, dove è stata costituita una riserva per la sua conservazione. Nonostante l'Incidente di llfracombe, questa razza è tra le meno moleste, dal momento che, come l'Opaleye, preferisce attaccare pecore ed evitare accuratamente gli umani se non aggredito. I1Verde Gallese ha un ruggito facilmente riconoscibile e sorprendentemente melodioso. Il fuoco viene emesso a getti sottili. Le uova di Verde Gallese sono di un bruno terroso, macchiate di verde.

Vipertooth Peruviano

È il più piccolo di tutti i Draghi conosciuti, e il più rapido in volo. Lungo appena quattro metri e mezzo, il Vipertooth Peruviano ha scaglie lisce color rame con strisce nere sulle creste. Le corna sono corte e le zanne sono particolarmente velenose. Il Vipertooth si nutre volentieri di capre e mucche, ma ha una tale passione per gli umani che la Confederazione Internazionale dei Maghi fu costretta a inviare i suoi sterminatori alla fine del Diciannovesimo secolo per ridurre il numero dei Vipertooth, che era aumentato con allarmante rapidità.