Cefalofago

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Materia: Programma di Erbologia · Teoria sull'erbologia
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Cefalofago
Nome botanico Cefalofago
Nome popolare Cefalofago
Famiglia
Descrizione Fungo dalle dimensioni più varie. Quando cresce in natura, solitamente molto vicino a piante carnivore, è abbastanza grande, più dei funghi normali. Ha una cappella chiarissima e un gambo piuttosto gonfio, e una consistenza gommosa, che al tatto appare plastica morbida.
Periodo Sempreverde
Clima Temperato
Luogo Europa, America e Medio Oriente
Tossicità Alta
Tempo di lavorazione
Proprietà Se ingerito del Cefalofago si acquista i pensieri, i ricordi e la personalità del cadavere a cui il Cefalofago era precedentemente attaccato; questo per un periodo di tempo variabile (dai pochi minuti fino agli interi giorni) in base alla quantità di fungo ingerito.
Note Cresce accanto alle piante carnivore poiché è dalla carne di animali e uomini che trae nutrimento. È un parassita speciale, che si attacca alle creature in fin di vita, succhiando quel poco di vitalità che rimane loro. Tuttavia può attaccarsi anche ai corpi, poiché ciò di cui si nutre il fungo non sono sangue o tessuti: si nutre di ricordi, pensieri e della personalità del cadavere al quale si attacca. Li immagazzina tutti nella cappella e, quando ha concluso il suo ciclo (che ha una durata variabile, in base all'età del defunto, al tipo di personalità ecc.), si stacca da esso e torna ad piantarsi nella terra, in attesa di un altra "vittima". Quando si attacca ai corpi, il suo gambo penetra nella pelle e ciò che rimane fuori è solamente la cappella.
Effetto primario Mnemoniche
Nella serra di Hogwarts 7
Trattamento

Staccare il fungo dal cadavere: Non è possibile staccare il Cefalofago direttamente strappandolo dal cadavere: anche se ci si prova, sembra che vi sia attaccato permanentemente. L'unico modo per riuscire a prelevarlo è cospargere i bordi della cappella (l'unica parte esterna) di olio di Calendula e lasciarlo agire per un quarto d'ora circa. Dopodichè, lavorando con i guanti in pelle di drago, si dovrà effettuare un lavoro minuzioso: nel frattempo, infatti, la cappella sarà rientrata di qualche millimetro (si tratta di un meccanismo difensivo) ma avrà teso verso l'esterno delle esteroflessioni sottilissime. Queste devono essere tagliate con le forbici ad una ad una e, quando il lavoro è completato, il fungo può essere sfilato. Nel cadavere rimarrà una ferita caratteristica: il "morso del Cefalofago", dai bordi neri, con numerosi punti rossi e bianchi nella zona centrale.